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27/12/24 ore

L'UE non sa distinguere fra alleati e nemici. Il Re del Marocco lasciato solo a combattere contro Iran e Hamas


  • Anna Mahjar-Barducci

L'Unione Europea non ha preso ancora una posizione chiara sul Sahara Occidentale, territorio conteso tra il Marocco e il Fronte Polisario. Lo scorso 10 dicembre, prima che subentrasse l'amministrazione Biden, l'amministrazione Trump aveva mediato la normalizzazione dei rapporti fra Marocco e Israele. In cambio dell'accordo, Rabat aveva richiesto il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della sovranità marocchina sul Sahara occidentale.

 

Il riconoscimento è stato festeggiato come una grande vittoria da parte del monarca Mohammed VI, che ha voluto ringraziare Trump lo scorso 15 gennaio conferendogli un'alta onorificenza. 

 

L'amministrazione Biden ha fatto sapere che manterrà il riconoscimento americano della sovranità marocchina sul Sahara occidentale. L'Unione Europea invece continua a seguire una linea politica confusa e che va contro i propri interessi.

 

Il regno del Marocco è infatti un grande alleato dell'Occidente e lo ha dimostrato anche normalizzando i rapporti con Israele. L'Unione Europea però, ormai si sa, preferisce i nemici dell'Occidente agli alleati.

 

Lo abbiamo visto lo scorso aprile, quando la Spagna di Pedro Sanchez ha permesso a Brahim Ghali, leader del fronte Polisario e accusato di crimini di guerra da parte di organizzazioni per i diritti umani, di essere tranquillamente ricoverato per problemi di salute legati al COVID, in un ospedale iberico.

 

La reazione del Marocco è stata durissima: se la Spagna non rispetta il Marocco, allora Rabat non controllerà più l'immigrazione verso la Spagna. Tra il 17 e il 18 maggio 2021, nell'arco di 24 ore, infatti, 10.000 immigrati pertanto sono entrati dal territorio marocchino all'enclave spagnola di Ceuta. Pura realpolitik.

 

Ma chi è il Il Fronte Polisario? È un'organizzazione militante e un movimento politico, la cui base si trova a Tindouf, in Algeria, e che vuole l'indipendenza del Sahara occidentale. Nel 2019, il Congresso americano aveva accusato il Polisario di avere relazioni con movimenti terroristici. 

 

Nel 2018, infatti, il governo marocchino aveva annunciato di aver interrotto le sue relazioni diplomatiche con l'Iran, dicendo di avere le prove del sostegno di Teheran al Polisario. Il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita aveva inoltre affermato che l'Iran e il movimento Hezbollah forniscono armi e addestramento al Polisario. Bourita aveva anche detto che l'Iran ha usato la sua ambasciata ad Algeri per inviare un carico di armi al Polisario, sostenendo che Hezbollah aveva inviato dei propri militanti a Tindouf per addestrarli alla guerriglia urbana.

 

Gli Stati europei devono capire che indebolire il monarca è controproducente, dato che è Mohammed VI a mentenere il paese aperto ai valori occidentali, combattendo contro l'integralismo. Il prossimo settembre, ci saranno le elezioni in Marocco e il partito islamico PJD ha già iniziato a fare campagna elettorale, andando apertamente contro i voleri del monarca di normalizzare le relazioni con Israele.

 


 

Il PJD, a cui appartiene il primo ministro Saadeddine Othmani, ha infatti ricevuto lo scorso mercoledì 16 giugno, il leader di Hamas Ismail Haniyeh. Questo è accaduto poche ore dopo che il re Mohammed VI si era congratulato con Naftali Bennett per essere diventato il nuovo primo ministro di Israele. L'Europa però non si scandalizza, e i media occidentali sembrano persino compiaciuti

 

L'Unione Europa dovrebbe svegliarsi e capire che a poche ore di volo dalle proprie coste c'è un sovrano, che combatte da solo contro l'Iran e Hamas. Gli stati europei però preferiscono appoggiare i propri nemici.

 

 


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