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26/12/24 ore

Nigeria: caccia al cristiano


  • Federica Matteucci

Giorni di fuoco nello stato nigeriano del Plateau. Assalti e rappresaglie durante lo scorso weekend hanno, infatti, seminato un imprecisato numero di vittime nei villaggi cristiani vicino la città di Jos. 13 i villaggi coinvolti secondo Mark Lipdo dell’associazione cristiana Stefanos Foundation, appartenenti, secondo il corrispondente della BBC Will Ross in Laos, al gruppo etnico cristiano Birom.

 

Inoltre due politici nigeriani un senatore cristiano e il capogruppo dell'assemblea, entrambe presumibilmente cristiani, sono morti in un attacco mentre si tenevano i funerali per le vittime delle violenze dei giorni passati. Secondo le forze armate, sia l’assalto durante il funerale sia gli attacchi di sabato ai villaggi cristiani sarebbero attribuibili alle stesse persone, ossia ai pastori musulmani del gruppo etnico Fulani. Additati come responsabili delle violenze, questi, tuttavia, respingono le accuse, negando di aver commesso alcun crimine.

 

Erano centinaia. Alcuni indossavano l’uniforme, altri dei giubbotti antiproiettile”, ha affermato Mustapha Salisu, portavoce di una task force speciale composta di poliziotti e soldati e incaricata da anni di reprimere le violenze in quell’area. Molte le versioni discordanti su una vicenda su cui sembra difficile fare chiarezza. Secondo quanto riportato dalla Bbc, le forze armate parlano, infatti, di 37 vittime uccise negli scontri di sabato inclusi due poliziotti appartenenti alla task force di cui sopra intenti a respingere l’aggressione; circa 21 fra coloro che avevano sferrato l’attacco e 14 abitanti del villaggio cristiano.

 

Secondo altre fonti tuttavia il bilancio dei morti sarebbe molto più elevato – tra questi il Wall Street Journal parla di 58 vittime - ai quali sia aggiungerebbe un gran numero di corpi ritrovati bruciati. Testimoni e colleghi dei due politici affermano poi che i due sarebbero stati uccisi da due uomini armati, ma un portavoce dell’esercito ha più tardi dichiarato che questi sarebbero entrambe morti per lo shock subito. Si parla inoltre di 20 persone uccise durante il funerale.

 

La spirale di violenza si sarebbe originata a partire dalla disputa in merito a quale dei due gruppi spetti il diritto di abitare quelle terre; gli attacchi sarebbero inoltre inscrivibili in uno scontro più ampio, ossia all’attrito tra il nord della Nigeria a maggioranza musulmano e il sud a prevalenza cristiano e animista in cui ai motivi religiosi si sommano quelli economici e politici. “Come nazione, dobbiamo opporci a quanti sono determinati a riportarci a uno stato di natura privo di valori” ha dichiarato il presidente del senato nigeriano David Mark.


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