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01/05/24 ore

Pannella: Referendum, le nostre firme contro lo scempio



Pubblichiamo di seguito la lettera che Marco Pannella ha inviato al direttore de 'Il Tempo', Gian Marco Chiocci, per ringraziarlo dell'impegno dimostrato con l'inchiesta su carcere e giustizia e per sottolineare ancora una volta l'importanza cruciale di firmare i 12 referendum radicali.


 

Caro Direttore, caro Gian Marco,

grazie davvero per l’inchiesta che hai messo in cantiere sulla "mala-giustizia" italiana; approfitto subito (e coscientemente abuso) dell’opportunità che mi offri per dire ai lettori de "Il Tempo" che abbiamo ancora pochi giorni per firmare i 12 referendum radicali.

 

Qui ne posso elencare solo i titoli: per la responsabilità civile anche per i magistrati; perché i magistrati fuori ruolo tornino al loro lavoro originario e non facciano come accade i consulenti di ministeri, enti vari, ecc; per limitare l’uso abnorme della custodia cautelare; per eliminare l’ergastolo, come ha fatto papa Francesco a Città del Vaticano; per la separazione delle carriere: diceva Giovanni Falcone che solo separando le carriere del Pm e del Giudice si avrà obiettività e serenità di giudizio.

 

E ancora: abolizione del finanziamento pubblico ai partiti; per eliminare i 3 anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio; per abrogare le norme che ostacolano lavoro e soggiorno regolare degli immigrati; per lasciare allo Stato le quote dell'8 per mille di chi non esprime una scelta; per eliminare la carcerazione per fatti di lieve entità previste dall'attuale legge anti-droga.

 

È possibile, probabile, che molti lettori concordino solo in parte con gli obiettivi dei referendum. Dico loro, fate come Berlusconi: «Firmo i sacrosanti referendum sulla Giustizia e anche altri su cui non sono d’accordo: per auspicare il diritto di tutti i cittadini italiani, del popolo, di potere la primavera prossima votare in coscienza come vorranno, pro o contro, ciascuno di questi 12 importanti quesiti».

 

Caro Gian Marco, nel glorioso giornale di Angiolillo, Mattei, Letta e tanti altri, hai subito dato la tua "impronta", con l’inchiesta su carcere e giustizia. Ci fai sentire meno soli, nel dar voce alla comunità carceraria: i 67mila detenuti e le loro famiglie, metà dei quali in attesa di giudizio, e tantissimi di loro verranno dichiarati poi innocenti; ma anche gli agenti della polizia penitenziaria, i volontari, i cappellani, i direttori delle carceri…

 

Sai, sapete, per esempio, quanti agenti di polizia già si sono tolti la vita negli ultimi 10 anni? Più di cento, e continuano. Allora, caro Direttore e lettori: ce la date oggi una mano per raccogliere le firme per rendere possibile la tenuta di questi referendum? È questione di ore, più che di giorni… Grazie.

 

Marco Pannella

(da iltempo.it)


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