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26/12/24 ore

Articolo 18, restano le differenze nella rivoluzione differita della P.A.


  • Antonio Marulo

E così Renzi "abbraccia i gufi" e saluta a mezzo twitter il nuovo capolavoro che tanto si attendeva. Questo sempre a beneficio di quanti si fanno ancora incantare dalle chiacchiere del Premier. Chi invece non crede più alla favola di Pinocchio, attenderà che la delega parlamentare che rivoluzionerebbero la PA prenda forma reale con i famigerati decreti attuativi, i quali ci diranno effettivamente di che pasta è fatta la legge Madia.

 

Per ora bisogna accontentarsi di seguire passodopopasso gli slogan ricchi di suggestioni, illustrati nel gradevole sito per l'occasione predisposto dal Governo. L’appuntamento è quindi rinviato ai prossimi mesi per comprendere la sostanza delle novità, così come le hanno annunciate semplicisticamente i quotidiani online subito dopo il sì del Senato.

 

Tuttavia è lecito mantenere qualche dubbio sulla traduzione in fatti di quanto strombazzato in pompa magna. Anche perché i precedenti su leggi delega, proprio in tema di PA, che hanno mancato l’appuntamento con la concretezza ci sono, come sa bene Renato Brunetta.

 

Intanto, rimandando alla momentanea fuffa del sito su citato e alle notizie in proposito più pedagogiche del Sole24ore, e in nell’attesa speranzosa della concretezza settembrina, vale la pena sottolineare che in tema di pubblico impiego, distratti sul da farsi in tema di licenziamenti dei dirigenti pubblici, si è glissato sulla disciplina del pubblico impiego in generale.

 

Quando si approvò il Jobs act, introducendo il contratto a tutele crescenti, si disse che per i dipendenti pubblici ci sarebbe stato un intervento ad hoc. Pare sia stato fatto: nel senso confermativo di quanto già previsto. Vale a dire, l’articolo 18 nella P.A. non si tocca. Resterà così immutata l’odiosa differenza con i lavoratori privati di nuova generazione. Del resto, sarebbe stato tafazziano (dal personaggio del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo che si auto-bastonava il basso ventre) intervenire anche solo sulle nuove assunzioni pubbliche, proprio ora che si naviga in cattive acque, minando la tranquillità di un bacino elettorale così significativo, figlio da sempre di un dio maggiore.

 

 


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