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26/12/24 ore

Grillo sbotta: chi non si adegua "fuori dalle balle!"


  • Ermes Antonucci

“Fuori dalle palle”: non poteva essere più esplicito il messaggio di Beppe Grillo rivolto a tutti gli attivisti che, lentamente, stanno maturando dubbi sui meccanismi ben poco democratici che muovono il Movimento 5 Stelle.

 

Scrive Grillo sul suo blog: “Finché la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più. Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle. Se ne va. Se ne va dal MoVimento. E se ne andrà dal MoVimento”.

 

Un avviso forte e chiaro a presenti e futuri “dissidenti”, tenendo bene a mente che per essere catalogati come dissidente nel democraticissimo movimento a 5 stelle basta ben poco. La contraddizione tra i propositi rivoluzionari di democrazia partecipativa e la concreta gestione autoritaria del partito ormai dovrebbe apparire evidente anche al più fedele dei sostenitori grillini.

 

La svolta verso una deriva assolutista, avviatasi a partire dal successo nelle amministrative dello scorso maggio, sembra non conoscere fine. Le primarie-farsa, gestite nella maniera più oscura e in barba a qualsivoglia criterio di trasparenza, hanno rappresentato l’ennesimo ma non ultimo capitolo di un pericoloso processo di mutazione in senso antidemocratico.

 

Ora il grido di battaglia nei confronti dei critici, giustificato dalla necessità di realizzare una “forza unita”. Una concezione che implica inevitabilmente l’eliminazione di ogni forma di dissenso interno. “Chi fa domande su domande e si pone problemi della democrazia va fuori dal Movimento, non lo obbliga nessuno” chiosa Grillo sul blog. Il miglior modo per affermare che nella virtuale creatura politica, in cui uno dovrebbe valere uno, non c’è spazio per la democrazia.


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