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24/12/24 ore

Il grido di Gubitosi: Giffoni a rischio, quattro milioni di deficit



di Claudio Gubitosi fondatore di Giffoni Experience (da Repubblica.it)

 

 

Caro direttore (di “Repubblica” ndr), è utile la sollecitazione a chiarire, nel bel mezzo di un travolgente successo di Giffoni Experience, gli allarmi e le paure che ho lanciato al Paese e alla Regione. Lo faccio adesso mentre, ovunque nel mondo, continua lo stupore e la meraviglia per questa ultima fatica.

 

Gli argomenti sono relativamente semplici ma vari e differenti. Misurano la diversità di questa idea nello spazio e nel tempo; nuotano nel mondo della cultura e della creatività da un punto di vista aziendale e produttivo. Irrompono nella valutazione di bilanci umani e sociali. A Giffoni si è creato benessere diffuso, occupazione giovanile ed intellettuale e un territorio si è unito a questo volano fondamentale di sviluppo. Giffoni è produttore di felicità e bellezza, capace di mettere in moto energie represse e inutilizzate e conferma come la piazza della Cittadella del Cinema possa diventare, senza problemi, una delle più belle piazze del mondo reale. Poco importa se di un paese.

 

Un lavoro così capillare, continuo, faticoso che ha determinato primati ovunque: è tra i 10 eventi più amati e conosciuti in Italia e al sesto posto nel mondo tra i festival del cinema.

 

Giffoni è un nome semplice, intenso e ormai fortemente evocativo. E' anche un paese fatto di abitanti che sono anch'essi parte del cuore. La sinergia con l'Amministrazione Comunale e la Regione Campania ha permesso un completo stravolgimento della sua morfologia e adesso si sono collegati, attratti da questa infaticabile macchina creativa, tutti i Comuni dell'area. Alla Cittadella si unisce e si integra la Multimedia Valley, che sarà uno dei più potenti acceleratori d'impresa culturale per i nostri giovani talenti.

 

Di Giffoni si parla ovunque usando termini forti come miracolo. Giffoni non è un miracolo. La sua semplicità è la sua forza; essere vero e reale, la sua dimensione; non guardare né limiti né confini, il suo disegno creativo; fare, amare e ricominciare daccapo, la sua filosofia.

 

Vivere costantemente con milioni di ragazzi e ragazze, che vedono, in questo piccolo paese, la possibilità di essere capiti, compresi, esaltati, rispettati. Centinaia di migliaia di ragazzi premono per vivere Giffoni. Si crea una tempesta emotiva di gioia, per chi ce la fa ad entrare nelle giurie e di amarezza per chi non è entrato nella famiglia. Non c'è mai assuefazione. Chiedete ai ragazzi, che pure ogni anno lo frequentano, se ogni esperienza sia diversa dall'altra. Abbiamo persino un "problema" che si chiama "astinenza da Giffoni" che è anche dipendenza da un qualcosa che li ha resi unici e protagonisti assoluti della propria esistenza. Per un anno intero, sono in una spasmodica attesa del nuovo grande incontro. Non vedono l'ora di arrivare e non vogliono più tornare a casa.

 

Come si può non farsi avvolgere dalla mail di un ragazzo di 13 anni che scrive "aspetto Giffoni più del Natale, quando mia nonna mi dà 50 euro"? Ed ancora, abituato a veder dormire la notte nella Cittadella centinaia di ragazzi in attesa del loro idolo, mi sono fermato il giorno prima della chiusura del festival, alle due di notte, con una cinquantina di questi e chiedere ad uno di loro: "Perché dormite qui? Domani c'è il cast di Braccialetti Rossi, non è un vostro target". Risposta: "Voglio dormire qui, nella mia piazza, è la mia ultima notte da protagonista."

 

L'ho guardato, ci siamo abbracciati tutti. Mi ha fatto capire del rapporto fisico che hanno con la terra del luogo e dei forti ideali che trovano in Giffoni. Piccoli gesti e segni di un'emozione globale che non fa altro che esaltare la vita, la semplicità, il rigore creativo ed organizzativo di un piccolo borgo dell'universo. Giro il mondo e non c'è nessun esempio come questo. Vengono Ministri italiani ed esteri, direttori di Festival, organizzatori da 50 nazioni, per verificare questo esempio di progetto culturale complessivo. Ci chiedono cooperazione, aiuto e perfino formazione. Ma le mie parole non bastano. Bisogna scendere in piazza e chiedere a tutti "cos'è Giffoni?".

 

Girare per strade e cortili per verificare la ricchezza reale che si diffonde particolarmente nei 15 giorni dell'evento: milioni di euro e miliardi di sorrisi. Leggere i loro commenti sul nostro frequentato sito, seguire Facebook e Twitter adesso e tutto l'anno. Da queste parti, nell'area dei Picentini non c'è la desertificazione. Non lo dico io ma l'ISTAT che nell'ultimo censimento ha confermato che oltre 10 mila famiglie si sono trasferite nell'area. Chiedetelo agli investitori privati che hanno realizzato circa 70 B&b, alla rete turistica, ai ristoratori, a piccole, medie e grandi aziende che vivono di Giffoni. Proviamo solo per un attimo ad immaginare quanti milioni di persone ci hanno seguito sulle reti pubbliche e private, sui network internazionali e attraverso radio, web, streaming. Per noi si crea una programmazione nazionale unica e spontanea, dove le reti private e pubbliche rimodellano i palinsesti, trovando contenuti forti e potenti con risultati di audience eccellenti. Anche qui lancio la sfida: c'è esempio in Europa? …..

 

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