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25/12/24 ore

Marò: dietro il caso, ambizioni marittime indiane



di Fabio Caffio (da Affari Internazionali)

 

 

‘Girone è ostaggio dell'India’ è stato detto davanti al Tribunale del diritto del mare (Itlos). In effetti è anche l'India stessa a essere ostaggio delle sue ambizioni marittime. La decisione dell'Itlos consente ora di tirare le prime somme del caso Lexie: non un semplice incidente, ma il frutto di una visione distorta e strumentale del regime dei mari.

 

Nazionalismo marittimo


Alla base di quanto è (presumibilmente) accaduto quel 15 febbraio 2012 a 20,5 miglia dalla costa, c'è la pretesa indiana di sottoporre a sorveglianza di natura territoriale due zone sui generis di alto mare come la zona contigua (zc) e la zona economica esclusiva (zee).

 

Benché la Convenzione del diritto del mare (Cnudm) consenta allo Stato costiero di esercitare in tali zone limitati diritti funzionali per specifiche materie come immigrazione e protezione della pesca, l'India da decenni afferma una posizione dissonante.

 

Delhi non cerca proiezioni di potenza in mari lontani, ma tende a contrastare l'espansionismo commerciale cinese nell'Oceano indiano.

 

Nello stesso tempo esercita giurisdizione ultra vires al di là delle acque territoriali per blindare le coste da rischi terroristici e proteggere le attività dei propri pescatori spesso oggetto di attacchi da parte di Paesi vicini.

 

Una legge del 1976 prevede che nella zc siano esercitabili poteri per la "security of India"; ben prima del caso Lexie, nella zee indiana istituita con la stessa legge, era stata inoltre affermata la pretesa di avere preventiva notifica di esecitazioni navali e del transito di navi mercantili con armi, anche di autodifesa, a bordo.

 

Repliche ad Amburgo

Tali posizioni sono state replicate dall'India durante le udienze ad Amburgo trovando una sponda nel vice-presidente dell'Itlos, l'algerino Bouguetaia.

 

Questi, nella sua dissenting opinion alla decisione, ha riaffermato le tradizionali tesi indiane sul controllo di zc e zee rimarcando la posizione sul divieto di svolgere attività militari nella zee.

 

Il giudice ha inoltre insinuato che l'Italia non può reclamare lo status di immunità per il personale dei nuclei militari di protezione (nmp) presenti sulla Lexie in quanto la materia non è disciplinata dal diritto del mare…

 

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