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16/11/24 ore

Diego Fusaro, il filosofo candidato a Gioia Tauro. Padiglione Italia di Aldo Grasso



di Aldo Grasso (corriere.it)

 

Sulla tomba di Karl Marx c’è questo epitaffio: «I filosofi si sono limitati a interpretare in modi diversi il mondo; si tratta ora di trasformarlo». Il filosofo Diego Fusaro, marxista immaginario, teorico di un pensiero che mescola «valori di destra e idee di sinistra», Gramsci e CasaPound, vuol diventare sindaco di Gioia Tauro: dalla turboteoria alla turboprassi.

 

La lista «Risorgimento Meridionale per l’Italia» lo descrive così, incurante dell’involontaria parodia: «Filosofo che ha contributo in maniera decisiva alla sedimentazione presso la pubblica opinione di un pensiero alternativo, in grado di demistificare in radice il racconto prevalente costruito a beneficio delle classi dominanti». Alla presentazione c’era anche Giulietto Chiesa, campione del complottismo, irriducibile madurista, marxista immaginario anche lui.

 

Avete presente Gioia Tauro, la situazione drammatica del porto, la ’ndrangheta? Ebbene Fusaro pensa che in quella terra sia stato commesso un errore filosofico: è prevalso l’interesse della collettività su quello dell’individuo. Urca! Adesso ci pensa lui, con la lotta al postmoderno, alla globalizzazione, al turbocapitalismo apolide, alla contronarrazione demofila, qualunque cosa voglia dire.

 

Il suo ultimo libro s’intitola «Pensare altrimenti» (altrimenti ci arrabbiamo!).
Sì, per la filosofia c’è ancora da fare.

 

dal Corriere della Sera

 

 


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