di Azzurra Meringolo (*)
Dilemma sui sussidi e sostegno alla transizione democratica. Queste le questioni sulle quali si sono concentrati i cittadini egiziani che hanno osservato la corsa alla Casa Bianca. In parte rassegnati per la mancanza di cambiamenti significativi all’interno del loro paese, sono stati sempre di più quanti hanno guardato il voto negli Stati Uniti senza particolari aspettative.
Complimentandosi per la vittoria di Obama, il presidente egiziano Mohammed Morsi si è detto sicuro che le relazioni tra i due paesi si rafforzeranno e che questo aiuterà entrambi i paesi a realizzare obiettivi comuni come pace e giustizia. Sulla stessa linea l’ambasciatrice statunitense al Cairo, Anne Patterson, che ha spiegato che la conferma di Obama non può che avere un impatto positivo sulle relazioni bilaterali.
Revisioni
Se nei palazzi alti l’entusiasmo è alle spalle, i cittadini egiziani sono più cauti. Da un lato la maggior parte di loro è delusa nel vedere che gli aiuti americani continuano a gonfiare le tasche dei militari. Dall’altra, considerata anche la crisi economica che attanaglia il paese, esercito e governo chiedono che Obama sblocchi quei sussidi che non arrivano al Cairo da quando, lo scorso settembre, è stata presa d’assalto l’ambasciata americana.
Quando dall’economia si passa alla politica estera, la percezione diffusa alla vigilia del voto era che chiunque fosse salito alla Casa Bianca non avrebbe cambiato lo storico atteggiamento Usa nei confronti dell’Egitto, del conflitto israelo-palestinese e della politica regionale....
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(*) Azzurra Meringolo è dottoressa in Relazioni Internazionali presso l’Università di Bologna