Tra Vaticano e Stato francese c’è maretta da mesi. Casus belli la poltrona dell’ambasciata transalpina presso la Santa Sede, assegnata da François Hollande a Laurent Stefanini, definito "candidato giusto, al posto giusto". La scelta non è piaciuta Oltretevere, ufficialmente per il metodo utilizzato: non sarebbe stata rispettata una regola cardine della diplomazia internazionale: “quando si chiede l'agreement a un altro Stato si aspetta di ricevere una risposta prima di dare pubblicamente il nome come certo”.
Nei fatti il mancato gradimento della candidatura Stefanini sarebbe invece legata alla dichiarata omosessualità del diplomatico francese, alla quale si unirebbe il fastidio vaticano per la politica che in Francia si sta facendo in tema di unioni civili e matrimoni gay.
Comunque stiano le cose, la crisi fra i due Stati sembra nascondere altre questioni di fondo alla base di tensioni che rischiano di trascinarsi fino al 2017. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in questo numero di Maledetta Politica.