Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

18/12/24 ore

Il dramma dei bambini in Siria (dati Onu, Unicef, Save the Children)



Per Anthony Lake, direttore esecutivo dell’Unicef, sono unmilione i bambini costretti a fuggire dalla Siria, strappati alle loro case, spesso alle famiglie, obbligati ad affrontare indicibili orrori.

 

Anche i dati Onu sono impressionanti: i minori rappresentano circa la metà dei rifugiati siriani all’estero in più di due anni di guerra, un’intera generazione d’innocenti privata del suo futuro, secondo Antonio Guterres, capo dell’Unhcr  che ha affermato quanto segue: “La gioventù della Siria sta perdendo le sue dimore, i suoi parenti, il suo avvenire. Persino dopo che hanno varcato la frontiera e conseguito la salvezza, restano traumatizzati, depressi e bisognosi di una ragione per poter sperare ancora “.

 

Secondo le stime delle Nazioni unite, più di 7.000 bambini sono stati uccisi finora nel conflitto, anche se il numero potrebbe essere molto più elevato poiché spesso i decessi in Siria vengono registrati senza informazioni  sull'età delle vittime.

 

Anche Save the Children denuncia tale drammatica situazione, sottolineando le sofferenze di bambini intrappolati in combattimenti, uccisi o soggetti a inaudite violenze, affamati, feriti, ammalati e privi di cure.

 

Intanto si fanno insistenti le accuse sull’uso di armi chimiche nei bombardamenti contro i civili e ad Istanbul si è riunita la Coalizione Nazionale dell’Opposizione siriana per chiedere un immediato intervento della diplomazia a livello internazionale.

 

Salem Al-Meslet, vicepresidente della Commissione ha affermato: “Quello che è successo oggi è inaccettabile, ma ancora più strano è il silenzio della comunità internazionale. Bisogna mandare gli ispettori dell’Onu a Damasco nei posti giusti, non in quelli che il regime vuole far vedere”.

 

William Hague, il ministro degli Esteri britannico, si è mostrato preoccupato circa l’uso di armi chimiche, dichiarando che, se confermato, questo episodio indicherebbe una terribile escalation nell’utilizzo di armi chimiche in Siria. Ha poi aggiunto: “Siamo determinati a fare ni modo che i responsabili di queste azioni paghino per quello che hanno fatto. Spero che gli osservatori Onu che sono a Damasco, abbiano accesso illimitato a tutte le aree”.

 

In seguito alla denuncia di attivisti del Consiglio del comando rivoluzionario circa un attacco con gas tossici messo in evidenza da un video in cui appaiono centinaia di cadaveri senza ferite e bambini con difficoltà respiratorie e bava alla bocca, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha chiesto di fare chiarezza e il segretario generale Ban Ki Moon ha assicurato un’indagine pronta, approfondita, imparziale, un’indagine sollecitata ora da molti paesi.

 

In Italia il ministro degli Esteri Emma Bonino ha asserito che anche l 'Ue ''si è mossa affinché gli ispettori Onu presenti a Damasco siano autorizzati ad una inchiesta immediata, in quanto la gravità dell'episodio non sfugge a nessuno, ed è importante capire da un'organizzazione terza cosa sia successo''.

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


Aggiungi commento