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24/11/24 ore

Aborto clandestino, una giornata contro la morte di donne in tutto il mondo



La giornata mondiale contro la morte per aborto clandestino, indetta da un network di organizzazioni internazionali, nasce dalla campagna avviata vent’anni fa da gruppi di donne e attiviste dei paesi dell’America Latina che chiedevano ai propri governi la depenalizzazione del reato di aborto e l’accesso all’intervento in modo sicuro e legale.

 

La data del 28 settembre è stata scelta in commemorazione dell’abolizione della schivitù in Brasile. Ricordiamo che secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale Sanità rilevati dal Guttmacher Institute, dei 4.4 milioni di aborti praticati nel 2008 in America Latina e Caraibi, il 95% erano “insicuri”, ovvero clandestini.

 

Del totale delle morti materne, il 12% è attribuito alle conseguenze dell’aborto clandestino e oltre un milione di donne l’anno subiscono un ricovero a causa delle gravi conseguenze di un intervento di aborto insicuro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità oramai da anni avverte che l’aborto clandestino non è solo un problema di salute pubblica: è anche una questione di diritti umani.

 

I governi hanno l’obbligo secondo le legislazioni nazionali o le convenzioni internazionali sui diritti umani a garantire i più alti standard di tutela della salute, a non attuare discriminazioni e a garantire ad ogni persona di non dover subire trattamenti inumani e degradanti. 

 

In molti paesi del mondo le politiche di informazione e accesso alla pianificazione familiare e ai metodi contraccettivi non sono ancora adeguate, si muore ancora di parto insicuro o a causa di gravidanze a rischio, si parla poco di sessualità e di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. 

 

Da quanto si legge sul sito di Radio Vaticana a proposito dell’iniziativa di oggi - ha dichiarato Mario Puiatti, Presidente nazionale Dell'AIED - sembrerebbe che sia la giornata della 'promozione dell’aborto'. Ma non è così. Secondo gli obiettivi dei promotori, che condividiamo, oggi è la giornata mondiale per la depenalizzazione dell’aborto, l’accesso all’aborto in sicurezza, l’informazione e la diffusione dei metodi contraccettivi e della pianificazione familiare. Il Vaticano e le organizzazioni cattoliche, oltre che pregare, dovrebbero promuovere l’uso dei metodi contraccettivi sicuri; questo è l’unico modo concreto per prevenire le gravidanze indesiderate. Condannare la contraccezione significa, di fatto, promuovere l’aborto".

 

AIED, Associazione Italiana per l'Educazione Demografica


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