Di certo non avrà il successone biblico della mela, comunque sia, l’unico frutto dell’amor sta vivendo il suo momento di gloria. Il merito va al calciatore Dani Alves, che vistosi destinatario di un lancio di banana dagli spalti, ha avuto la prontezza di raccoglierla e mangiarla mentre batteva un calcio d’angolo.
Il gesto, a suo modo geniale, ha fatto il giro del mondo, diventando un simbolo antirazzista. Peccato però che abbia perso di forza a causa dall’onda lunga del politically correct rapidamente diffusasi lungo la Rete, grazie alla mania di protagonismo fine a se stesso che avvolge piccoli e grandi uomini del Pianeta.
Così, tutti a mangiar banane a mezzo selfie, all’insegna del siamo tutti macachi et similia. Ovviamente, nel nostro piccolo nazionale, non poteva mancare Matteo Renzi, sempre sensibile a queste trovate trandy, cool, alla moda insomma.
Ecco quindi pronto lo scatto leziosamente piacione e da orticaria fulminante, insieme con il ct della nazionale di calcio Prandelli. Così, di colpo, la migliore risposta che si poteva dare al consueto razzismo da stadio è diventata una barzelletta.
E meno male che il lancio di banane non abbia avuto pretesti omofobi. Sul piano estetico, gli effetti avrebbero potuto assumere un risvolto - per dirla come l’allenatore della Juventus Antonio Conte - agghiacciante!