Apre la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, dal 16 al 25 ottobre 2014 all’Auditorium Parco della Musica, appena dopo il Make Faire, la fiera degli inventori, due kermesse di grande impatto culturale.
Sette sale, una nel MAXXI, più il cinema multisala Barberini e anche via Veneto sono coinvolti in questa manifestazione che attirerà tanto pubblico.
Vedremo film stranieri e ovviamente tanti film italiani, molti dei quali entreranno nell’oblio popolare, tipico di queste rassegne, che hanno come unico scopo quella di celebrare l’inesistente con delle spese che fanno impressione per l’opulenza di molte voci di bilancio, che come sappiamo sono a carico del cittadino.
Per esempio a settembre, sempre all’Auditorium, abbiamo avuto Roma Fiction Fest dove col premio Carlo Bixio, manifestazione inclusa dentro la manifestazione, sono stati gratificati e premiati Il candidato – Zucca presidente e La narcotici – Sfida al cielo, due fiction che, a detta dei registi, ricalcano esempi stranieri, il primo francese e il secondo americano. Sapete dirci qualcosa di quanto successo hanno avuto? Eppure, presentati in pompa magna, davano l’impressione che conquistassero share incredibili.
Senza addentrarci sui film e sul popolo di artisti ed operatori che il cinema coinvolge (la critica cinematografica è in altra sezione), ciò che di questo festival del film ci stupisce è che avviene poco dopo dei clamorosi sgomberi di cinema e teatri a Roma. Parlo principalmente del Valle e del cinema America che sono stati al centro di tante discussioni e scontri con l’amministrazione Capitolina e della cui sorte nulla si sa.
"The show must go on": così, invece di aiutare chi ha bisogno, aiutano quelli che non ne hanno affatto.
In questo mondo alla rovescia dove chiudono sale cinematografiche e molte restano vuote ed inutilizzate, si spendono tanti soldi per utilizzare l’Auditorium e anche per fare concerti in luoghi impropri come le chiese e le biblioteche. Roma è diventata una giungla di luoghi impropri in misura tale da creare una nuovo strano stile architettonico oltre che un nuovo modo del divertimento.