Per certi aspetti l’annuale capolavoro letterario di Bruno Vespa sta alla libreria come il Cinepanettone sta al grande schermo: è un appuntamento fisso di Natale, genera pudore misto a vergogna negli addetti ai lavori eventualmente sorpresi solo a sfogliarlo, ha il successo garantito di pubblico “nazionalpopolare” (quello che in genere “la politica mi fa schifo e non mi interessa, perché sono tutti ladri, ma il libro di Vespa lo compro per capirci qualcosa”). di Antonio Marulo
Se le gravi violazioni in tema di diritti umani dovrebbero essere ben lungi da qualsiasi plauso, soprattutto da parte di chiunque abbia a cuore la tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, l’apice dell’incoerenza viene raggiunto dalle Nazioni Unite che lo scorso 12 Novembre hanno attribuito proprio alla Russia, insieme ad altri campioni dei diritti come Cina, Arabia Saudita e Cuba, i seggi del Consiglio dei Diritti Umani. di Francesca Pisano
All’indomani dell’intervento del presidente Napolitano sull’emergenza carceri, nella sede dei Partito Radicale si è tenuta la presentazione del libro “Chi ha ucciso Stefano Cucchi? Storia di un ragazzo morto di morte (in)naturale, mentre si trovava nelle mani dello Stato”, scritto da Luca Pietrafesa.
Aspettando il pronunciamento della Consulta sulla questione di legittimità costituzionale, secondo i tempi compassati della giustizia italiana, la legge Severino continua a produrre i sui effetti contrastati grazie al caso De Luca, oggi arricchitosi di un nuovo capitolo tragicomico: la sospensione della sospensione. di Antonio Marulo
Come quella di Timbuctù, di Abderrahmane Sissako che è il racconto dell’attuale realtà del Mali oppresso da un fondamentalismo islamico che pur con le proprie migliori intenzioni, non esita a prevaricare donne e uomini e che stenta a mettersi in discussione perfino davanti alla critiche degli Imam. di Vincenzo Basile
Cannes 2014, parte la rassegna francese di V.B.
“Entro l’8 dicembre presenterò una proposta di legge elettorale”. La promessa fatta da Matteo Renzi più di un mese fa, durante la campagna per le primarie del Pd, ancora non è stata soddisfatta. Ma questo non sembra rappresentare un grande problema per il neosegretario democratico, che così ha deciso – in maniera quasi paradossale – di porsi direttamente alla guida del processo di riforma della legge elettorale. di Ermes Antonucci
Sicuramente intorno alle carceri e alla crisi della giustizia si consuma la più clamorosa conferma che il caso Italia è irreversibilmente segnato da una impunita "flagranza di reato" che fa del nostro paese l'emblema della frattura tra parole e cose, il riferimento più ignobile del tradimento dei valori della civiltà democratica e giuridica.
“Il lavoro che presento è il prodotto ed il riassunto di pensieri maturati nel tempo, tutti collegati alla lettura di testi che hanno lasciato profonda impressione ed intensa emozione nell'animo: una specie di ricognizione spirituale e quasi un bilancio degli ultimi anni di studio, seppur discontinuo”. Così Leonello Levi inizia la prefazione al suo libro “Franz Rosenzweig. Filosofo - Teologo dell'Ebraismo nella Germania del primo '900” (Sometti editore). di Elena Lattes
L’evoluzione della crisi greca, a ben riflettere, è la naturale conseguenza delle dinamiche populiste e demagogiche che in tempi difficili possano portano al potere degli sprovveduti che promettono mari e monti, senza tener conto della effettiva realizzabilità di un programma di governo velleitario. di Antonio Marulo
Scelti tra 1800 aspiranti, in rappresentanza di 28 paesi, saranno 48 i film che punteranno al Palmares, in quest’ultima edizione diretta da Gilles Jacob che nel 2015 cederà l’incarico all’ex presidente di Canal Plus, Pierre Lescure. di Vincenzo Basile
In principio il benvenuto con L’isola che non c’è di Edoardo Bennato; sul finire il saluto con la celebre scena di Toto e Peppino a Milano, mentre domandano “per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare?” a un vigile che risponde “al manicomio vi ci accompagno io”; in mezzo la frase di Sergio Marini della Coldiretti che si chiedeva se “anche noi non abbiamo bisogno di un trattamento sanitario obbligatorio, visto che qui dentro di partiti ce ne sono troppi”. di Antonio Marulo