Il Comitato, preso atto dell’analisi elaborata dal Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva relativamente agli ascolti realizzati dalle forze politiche nelle edizioni principali dei telegiornali e delle trasmissioni nel periodo 1 gennaio 2012-24 febbraio 2013, denuncia come sia stato ancora una volta impedito agli italiani di conoscere e valutare in condizioni di parità di trattamento le diverse proposte politiche, sostanzialmente cancellando prima e dopo le elezioni gli obiettivi alla base della lista amnistia giustizia libertà e i suoi protagonisti.
Considerato che attraverso il controllo nell’accesso alla conoscenza, reso ancor più stringente dall’attuale assetto dell’oligopolio radiotelevisivo, continuano ad essere negati il confronto democratico insieme ai diritti civili e politici dei cittadini, impegna gli organi dirigenti a promuovere in collaborazione con il Partito Radicale un’occasione di studio che, proprio a partire dalle analisi del Centro d’ascolto, coinvolga esperti, accademici e rappresentanti istituzionali, facendone tesoro anche al fine di investire la Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi e l’Agcom dell’urgenza di un rientro nella legalità, nonché al fine di completare il lavoro istruttorio in vista dei ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo relativi alle violazioni ripetutesi durante l’intero procedimento elettorale.
Considerato che, come richiesto l’8 gennaio scorso dalla Corte di Strasburgo, entro dieci mesi l’Italia deve aver rimosso le cause strutturali che determinano i trattamenti disumani e degradanti negli istituti penitenziari; considerata altresì la mancata ottemperanza della Rai al provvedimento con cui l’Agcom ha ordinato di “assicurare la trattazione delle iniziative intraprese dai radicali e dal loro leader Marco Pannella sul sovraffollamento delle carceri in programmi di approfondimento che, per congrua durata e orario di programmazione, risultano maggiormente idonei a concorrere adeguatamente alla formazione di un’opinione pubblica consapevole su temi di attualità di rilevante interesse politico e sociale, entro il termine di quattro mesi a decorrere dal mese di settembre 2012”;
il Comitato sostiene l’iniziativa nonviolenta avviata il 20 marzo da Marco Pannella per incoraggiare e rafforzare lo Stato, le istituzioni, affinché facciano ciò che devono per rispettare le leggi, i propri annunci, le proprie dichiarazioni, e impegna gli organi dirigenti a informare tutti gli iscritti e i simpatizzanti affinché si uniscano, insieme alla comunità penitenziaria, ai 5 giorni di nonviolenza e di digiuno che inizieranno dalla mezzanotte di domenica 24 marzo e si concluderanno alla mezzanotte di venerdì 29 marzo. Il Comitato lancia un appello ai propri iscritti e simpatizzanti affinché venerdì 29 marzo (“Venerdì di Passione” per i cattolici), alle ore 15:00, siano organizzati sit-in di fronte alle carceri italiane.
Considerata la giustizia - e la condizione criminale dello Stato - come la grande questione sociale del nostro Paese, dalla quale dipende ogni possibilità di rivoluzione liberale, ritiene indispensabile – anche per riaffermare il diritto ad un confronto democratico, nel rispetto delle norme del sistema d’informazione radiotelevisiva - collegare a tale battaglia per la legalità gli altri obiettivi aperti sui diversi fronti di riforma delle istituzioni, dell'economia, dell'ecologia, della libertà e responsabilità individuale.
Richiamando la definizione di Loris Fortuna dei Radicali come "i più incredibili attivatori di democrazia e di impegno istituzionale e civile della gente", individua nell'attivazione dei diritti di iniziativa popolare legislativa e referendaria, nell'azione popolare e nell'azione giudiziaria - oltre che nell'azione transpartitica all'interno delle istituzioni innanzitutto grazie alle "doppie tessere" radicali - gli strumenti per aprire varchi nel muro antidemocratico all'interno del quale operano le istituzioni;
indica agli organi dirigenti la necessità che Radicali italiani si attrezzi per operare al servizio di tutti i cittadini e le organizzazioni che si vogliano mobilitare per obiettivi di riforma democratica utilizzando tali strumenti di iniziativa popolare e rivitalizzandoli anche grazie alle potenzialità di aggregazione fornita dalle tecnologie digitali.
In particolare, individua da subito dei primi obiettivi sui quali impegna gli organi dirigenti a procedere al deposito di strumenti legislativi e referendari nazionali, verificando in concreto le condizioni per l'avvio sin dal mese di maggio di una campagna di raccolta firme sui quesiti referendari già predisposti – ovvero quelli che aggrediscono le norme che hanno determinato la criminalizzazione dei fenomeni sociali legati al consumo di droghe e all’immigrazione, operano una drastica riduzione dei tempi di divorzio, aboliscono il finanziamento pubblico dei partiti e restituiscono libertà di scelta in quello delle confessioni religiose- auspicando che ad essi si possa aggiungere una proposta di legge di iniziativa popolare per una riforma in senso uninominale e maggioritario del sistema elettorale.
Il Comitato, infine, impegna gli organi dirigenti a dare progressiva attuazione all’articolo 9 dello Statuto a cominciare dalla predisposizione delle infrastrutture digitali necessarie a consultare gli iscritti nelle decisioni fondamentali per la vita del movimento e per la partecipazione attiva, anche per via digitale, alle iniziative politiche dello stesso.
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La presente Mozione Generale è stata approvata dal Comitato nazionale di Radicali Italiani il 24 marzo 2013 con 24 voti a favore, 3 contrari e 11 astenuti.
Le parti in corsivo indicano le aggiunte e le riformulazioni, proposte con due emendamenti a prima firma rispettivamente di Giulio Manfredi (5° par.) e Andrea De Liberato (ultimo par.) e fatte proprie dal Segretario di Radicali nel corso dei lavori.
Registrazione video della prima giornata » 22 marzo 2013 (da radioradicale.it)
Registrazione video della seconda giornata » 23 marzo 2013 (da radioradicale.it)
Registrazione video della terza giornata » 24 marzo 2013 (da radioradicale.it)
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