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16/11/24 ore

A Roma i galli si beccano sulla monnezza



Come un fiume carsico puzzolente, la questione rifiuti a Roma riaffiora ogni tanto con tutto il suo strascico di polemiche e rimpalli di responsabilità tra M5S e Pd.

 

La giunta Raggi in proposito si affatica nel sempre meno efficace scaricabarile sull'eredità del passato, nelle lunghe more di una rivoluzione ferma al palo, mentre il Pd cerca di approfittare con trovate “volontaristiche”, lanciando la domenica con mazza e ramazza per ripulire “la città più sporca d'Italia”.

 

Una roba degna del Movimento 5 Stelle, che oggi invece si trova dall'altra parte della barricata a negare che ci sia l'emergenza, sbandierando con l'assessore all'ambiente Montanari “l'obiettivo di raggiungere il 70% di raccolta differenziata".

 

Nell'attesa, i cumuli di rifiuti che si vedono per strada – definiti ironicamente da Orfini del Pd - “istallazioni di arte contemporanea”, vanno in qualche modo rimossi con l'adozione – intima la Regione Lazio, tramite l'assessore ai Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti della Regione Mauro Buschini – di “misure urgenti, credibili ed efficaci per evitare crisi sempre più insopportabili”, perché “i piani rivoluzionari possono essere entusiasmanti, ma la normale e ordinaria gestione quotidiana ha bisogno di scelte concrete, rapide e risolutive".

 

Ma su questo Virginia Raggi non accetta rimbrotti, perché – replica - "sui rifiuti il Lazio è sottodimensionato, lo dice il Governo. Zingaretti ne prenda atto e lavori: impiantistica è sua competenza". (red.)

 

 


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