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23/11/24 ore

È morta Mary Quant. L’imprenditrice e stilista rivoluzionaria aveva 93 anni



di Giulia Anzani

 

A 93 anni Barbara Mary Quant, si è spenta serenamente, come annunciato dalla famiglia, nella sua abitazione nella contea di Surrey, in Inghilterra, la mattina del 13 aprile. Fu definita dallo scrittore Bernard Levinl’alta sacerdotessa della moda degli anni Sessanta”.

 

Imprenditrice, stilista, inventrice e simbolo di un’epoca, Mary Quant è conosciuta soprattutto per essere la mamma della minigonna: l’impatto di quest’invenzione, nel mondo della moda, fu paragonato a quello che ebbero i Beatles per la musica pop.

 

Era il 1964 quando, una volta accorciati gli orli di una gonna ai limiti dell’allora “concetto di decenza”, la Quant chiese alla parrucchiera diciassettenne Leslie Hornby detta Twiggy (ramoscello, fuscello - per via della sua corporatura minuta di costituzione) di indossarla. Il resto, come si dice, è storia nota.

 

In realtà, già da molti anni Mary Quant indossava gonne corte e stivaletti. Nella sua autobiografia “Quant by Quant” racconta che lo faceva sin dai tempi della scuola elementare: accorciava le sue gonne ispirandosi a una compagna che ballava il tip tap.

 

La sua indole rivoluzionaria, com’è ovvio, durante la sua adolescenza venne fuori prepotentemente. Figlia di due insegnanti gallesi della London University, che sognavano per la figlia un futuro sulle loro orme, a sedici anni Mary decise di trasferirsi, dal sobborgo in cui era nata, a Londra. Qui conobbe il nipote di Bertrand Russel, rampollo di una nobile famiglia inglese, Alexander Plunket Greene, con cui a condurre una vita bohémien. 

 

Finiti i suoi studi al Goldsmiths College, Mary Quant svolse un apprendistato con il modista Erik di Brook Street. Intanto, insieme ad Alexander, conobbe e strinse amicizia con Archie Mc Nair, un ex avvocato diventato fotografo, che li aiutò a comprare casa in città.

 

Era il 1955 quando nello scantinato aprirono un ristorante e al primo piano la Boutique Bazaar sulla King’s Road. Un successo immediato: i giovani britannici (e non solo) apprezzarono molto le idee della nascente stilista. Piaccia o meno, la rivoluzione è così: nasce da un sentore di cambiamento nell’aria, e un naso naturalmente raffinato lo avverte, lo fiuta, lo scova. E dona al mondo i mezzi per vederlo.

 

Sotto gli occhi di tutti, si stava verificando una vera e propria frattura con il vecchio mondo, e l’abbigliamento era il mezzo più immediato con cui realizzarla. 

 


 

Anche le acconciature non erano da meno: per gli uomini nacque la moda dei capelli lunghi, in contrapposizione con i tagli corti, con la riga laterale e tenuti fermi con la gelatina. Per le donne, la moda dell’epoca prevedeva acconciature ad alveare, vaporose e voluminose, arricciate con bigodini e tenute ferme con la lacca. 

 

Sull’iniziare degli anni ’60, Mary Quant si prestò a fare da modella al visionario parrucchiere Vidal Sasson che creò l’iconico Angular Bob o Five Point Cut, un taglio corto, netto  e audace a cui non serviva nulla per stare in posizione, che cambiò la visione dell’hair style. Si tratta di un’acconciatura ridotta ai minimi termini, lineare, ma che era un vero esercizio di geometria: l’obiettivo di Sassoon era “eliminare il superfluo riducendolo all’essenziale”, prendendo ispirazione dall’architettura basilare della scuola di design tedesca degli anni ’20, la Bauhaus.

 

Dopo essersi sposati, Mary e Alexander aprirono un altro negozio nella Brompton Road a Knightsbridge. Divenuta icona della moda di Londra, Mary Quant si scoprì imprenditrice e fondò il Ginger Group nel 1963 per esportare i suoi prodotti oltreoceano. Nel 1966 lanciò la sua linea di cosmetici e l’anno dopo una collezione di calzature. 

 

Nel 1966 ricevette l’onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica dalle mani della Regina Elisabetta. Lo stesso titolo, l’anno precedente, era stato concesso proprio ai Beatles. Anche Re Carlo III l’ha premiata, recentemente, con il titolo diMembro dell’ordine cavalleresco dei Compagni d’Onore.

 

Nel 2021, la sua vita e la sua stessa persona sono state celebrate dal docufilm “Quant”, di Sadie Frost.

 

Mary Quant fu ed è ancora uno degli emblemi della rivoluzione nascente, culminata nel ’68; una vita da ricordare e da raccontare, tramandando di generazione in generazione l’insegnamento più forte che questa donna ha lasciato dietro di sé con le sue azioni pionieristiche: i cambiamenti iniziano dalle cose semplici.

 

A volte c’è un piccolo bagliore che ha solo bisogno di qualcuno che riesca a coglierlo senza spegnerlo ma, anzi, facendolo divampare.

 

 


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