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23/11/24 ore

Una commedia giocosa e divertita (più che divertente). Gli amanti passeggeri, di P. Almodóvar



Pedro  Almodóvar è un maestro. Ha scritto alcune delle pagine più dense della cinematografia europea degli ultimi decenni. Ha rappresentato dall'interno realtà emarginate nella loro sofferta umanità, riportandole alla normalità sociale, rendendo loro giustizia e dignità.

 

In quest'ultimo film ha deciso di divertirsi e ironizzare lasciando ampio spazio al grottesco e al surreale.

 

Un jet di una improbabile compagnia con destinazione Città del Messico poco dopo il decollo va in avaria. Un parte del dispositivo di atterraggio si guasta. Se ne accorgono i piloti e lo sanno gli stewards. Dopo un'ora e mezzo di viaggio alcuni passeggeri della prima classe (dove si svolgono per intero gli accadimenti, in una sorta di curioso set teatrale sospeso per l'aere) chiedono a che punto del viaggio si sia, intuendo che qualcosa non va, nonostante l'aereo proceda placido, sembri quasi fermo... Nessun sobbalzo, nessun vuoto d'aria clamoroso, nessun incidente da "aereo più pazzo del mondo".

 

Dopo qualche resistenza da parte dei responsabili di bordo e peraltro l'adozione di ben energici espedienti per evitare il panico (anche mediante l'uso abbondante di sedativi, che fanno addormentare tutti i passeggeri della seconda classe: scena veramente gustosa) si è costretti ad ammettere che il velivolo sta flottando in un periplo tra le nuvole, formando traiettorie circolari, tuttora sopra i cieli di Spagna. L'attesa è che dalle torri di controllo si comunichi quale pista sia stata sgombrata per consentire un atterraggio di emergenza.

 

A questo punto, si scatena nel ristretto gruppo di passeggeri e personale di bordo messi sotto osservazione dal regista (quelli della prima classe, cui il personale fornisce cocktail inebrianti) una grottesca giostra di legami, rapporti, situazioni paradossali, disvelamenti di identità.

 

Il tutto a sfondo rigorosamente e esplicitamente sessuale, con uno spazio privilegiato all'attivazione dell'elemento gay. "La catarsi erotica mi sembrava il miglior modo di accomiatarsi dalla crisi" - ha dichiarato Almodóvar in una intervista.

 

Inutile dire di più, in fondo chissà se il volo è destinato a finire in un terribile crash, data la presenza, fra gli altri passeggeri, di una signora non più giovanissima ancora vergine e sensitiva, che ha la capacità paranormale di sapere dove c'è morte in arrivo.

 

Fra gli attori Antonio de la Torre, Hugo Silva, Laya Marti e i tre irrefrenabili stewards, Javier Cámara, Carlos Areces e Raúl Arévalo. Un cameo iniziale, beninteso comico, di Penelope Cruz e Antonio Banderas fa capire quali sono le intenzioni dell'autore. Con questa commedia Almodóvar riesce a strappare sorrisi, scegliendo la strada dell'eccitazione, dell'esuberanza erotica. E per una buona parte della pellicola il film "si lascia vedere".

 

Poi però diventa un po' prevedibile, ripetitivo anche nelle gags e lo spettatore rischia persino di annoiarsi. Sono novanta minuti: li si può perdere senza rimpianti, così come li si può seguire, senza uscire dalla sala con la convinzione di aver perso troppo tempo.

 

Giovanni A. Cecconi

 

 

 


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