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23/11/24 ore

Diana, ritratto onesto di una principessa


  • Francesca Garofalo

La locandina patinata porta decisamente fuori strada. Stavolta non si tratta della tipica storia didascalica sulla Royal Family. Diana è il racconto degli ultimi due anni di vita di Diana Spencer, Principessa del Galles, e dell’amore con il chirurgo pakistano Hasnat Khan. Un film che racconta come la scoperta della vera felicità abbia permesso alla Principessa di impegnarsi con successo in campo umanitario e di coltivare il suo percorso spirituale.

 

Il ritratto di un sentimento vorticoso senza il quale, probabilmente, non sarebbe diventata la donna che è stata negli ultimi anni di vita. Non un capolavoro, ma neanche il solito biopic; una ricostruzione onesta, intensa, priva di orpelli, capace di infondere nello spettatore una vena di malinconia, se non altro perché lo si guarda coscienti di avere dinanzi agli occhi una storia vera.

 

Alla regia Oliver Hirschbiegel (candidato all’Oscar per La Caduta), vero talento nel trasporre in chiave drammatica la vita di qualsiasi personaggio. Ad affiancare Hirschbiegel una squadra di straordinari talenti creativi: il direttore della fotografia Rainer Klaussman (La Caduta), la scenografa Kave Quinn (Trainspotting), il costumista Julian Day (Rush) e la sorprendente truccatrice Noriko Watanabe (Memorie di una geisha- Gangs of New York- Kill Bill vol.1).

 

Un minuzioso lavoro di ricerca ha permesso di riprodurre in maniera adeguata il senso di isolamento e vuoto affettivo vissuto da Diana e le atmosfere cupe intrise di quella tristezza che ha pervaso la sua vita fino alla fine. La prova di Naomi Watts è eccellente vista la pericolosità dell’impresa. La Watts è un’attrice raffinata che riesce a calarsi con naturalezza nel personaggio senza mai diventare una caricatura.

 

Esemplare la scena della famosa intervista di Martin Bashir per il programma della BBC “Panorama” in cui i vezzi, la voce, l’espressione, la postura della testa sono talmente ben studiati, senza forzature, da far rivivere allo spettatore un sottile momento di commozione.

 

Diana è la storia di una donna anticonformista, forte e delicata allo stesso tempo. Un racconto fine e autentico, senza pretese, per chi vuole sapere qualcosa in più su un personaggio tanto amato e il cui ricordo è ancora molto vivo tra la gente.


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