di Vincenzo Basile
Ad inaugurare la Mostra, in occasione del centenario della nascita, saranno le due maggiori opere del regista americano Orson Welles: Il Mercante di Venezia (1969) e Otello (1951). Magistralmente restaurate, verranno entrambe proiettate in prima mondiale a impreziosire, il 1 settembre, la serata di pre-apertura del festival lagunare. Ricostruito a cura del Film Museum di Monaco di Baviera, il ritrovato The Merchant of Venice, considerato irrimediabilmente perduto, torna sullo schermo grazie al ritrovamento di nuovi materiali da parte del Cinemazero (Pordenone) e della recente scoperta della sceneggiatura originale dello stesso Welles all’interno della collezione di documenti di Oja Kodar, presso la Special Collection library dell’Univeristà del Michigan.
Per l’Otello si tratterà invece della inedita versione integrale, restaurata dalla Cineteca Nazionale di Roma. E’ la copia italiana del film, con i dialoghi di Gian Gaspare Napolitano supervisionati dallo stesso Welles, che avrebbe dovuto essere presentata a Venezia nel settembre 1951 ma che l’autore ritirò all’ultimo momento dal concorso annunciando che la copia non era pronta. Una versione, più corta ma in inglese, fu quindi presentata al Festival di Cannes nel maggio 1952, vincendo il Grand Prix. Oggi quella rara versione italiana, arriva finalmente al Lido.
La Competizione
Tre sono le Giurie internazionali che dovranno scegliere i film migliori di questa edizione. Di "Venezia 72" fanno parte il presidente, il regista Alfonso Cuaròn, lo scrittore francese Emmanuel Carrère, il regista turco Nuri Bilge Ceylan (Palma d’Oro 2014), il regista polacco Pawel Pawlikowski, il regista italiano Francesco Munzi, il taiwanese Hou Hsiao-hsien, l’attrice tedesca Diane Kruger, la regista e sceneggiatrice britannica Lynne Ramsay e l’attrice e regista statunitense Elizabeth Banks. Della giuria "Orizzonti", presieduta dal regista statunitense Jonathan Demme, fanno parte la regista e sceneggiatrice francese Alix Delaporte, l’attrice spagnola Paz Vega, il regista di Hong Kong Fruit Chan e l'italiana Anita Caprioli. Per il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro i giurati sono: il regista Saverio Costanzo (presidente), il produttore di Hong Kong Roger Garcia, la critica e storica del cinema francese Natacha Laurent, il regista statunitense Charles Burnett e la giornalista messicana Daniela Michel.
Tra i 21 film in concorso i più attesi sono: 11 Minut del regista polacco Jerzy Skolimowski in cui la camera insegue 11 minuti della vita dei personaggi del film, giovani, vecchi, abbienti e poveri. Francofonia delrusso Aleksandr Sokurov (Leone d’oro nel 2011 con “Faust”) nel quale, attraversando il Louvre tra storia e fiction, il regista si interroga sul valore e il significato dell’Arte. Rabin, the last day dell’israeliano Amos Gitai, basato sull'uccisione del premier laburista Yitzhak Rabin per mano di un giovane della destra nazionalista ebraica, determinato a sabotare il processo di pace con i palestinesi. Il film si basa sul rapporto della Commissione Ufficiale d’inchiesta presieduta dal giudice Meir Shamgar. Remember, del canadese Atom Egoyan, ovvero il viaggio di Zev (Christopher Plummer), un ottantenne affetto dal morbo di Alzheimer, sulle orme dell’aguzzino nazista (Bruno Ganz) che 70 anni prima sterminò la sua famiglia. Heart of a dog di Laurie Anderson, che non ha niente a che vedere con l’omonima opera di Bulgakov ma racconta la perdita dell’amato cane, della madre e del marito (Lou Reed, nel 2013), della regista di Chicago. Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio, storia di una suora che nel 1600 tenta di sedurre il suo confessore. Beasts of no nation di Cary Fukunaga, ambientato in un villaggio dell’Africa occidentale, dove a un bambino di nove anni viene brutalmente ucciso il padre. Si ritroverà arruolato come soldato di un esercito mercenario agli ordini di un dispotico comandante. Marguerite di Xavier Giannoli, mette in scena l’impossibile sogno di una ricca ma velleitarissima quanto stonata cantante, nella Parigi del 1921.
Oltre Marco Bellocchio la compagine italiana annovera l’esordiente Piero Messina, ex assistente di Sorrentino, che in L’Attesa dirige Juliette Binoche e Lou de Laàge. A Caltagirone, durante la Pasqua, due donne sono in attesa di uno stesso uomo: il figlio e il fidanzato. In A Bigger Splash di Luca Guadagnino, la vacanza diuna rockstar a Pantelleria viene stravolta dall’arrivo del suo ex produttore e compagno. Con Tilda Swinton, Ralph Fiennes e Corrado Guzzanti.
Per Amor Vostro di Giuseppe Gaudino completa il trittico mediterraneo, con la storia di Anna (Valeria Golino) disamorata dei tre figli e soggiogata da un matrimonio soffocante, in un insolito bianco e nero, da Napoli a Pozzuoli.
Tra le diciotto opere fuori concorso, il film d’apertura, Everest di Baltasar Kormákur; è la lotta per la sopravvivenza di due spedizioni alpinistiche alla conquista della vetta del mondo, alle prese con una violenta tempesta di neve. Con Jake Gyllenhaal. Il grande fotografo dall’alto Yann Arthus-Bertrand firma il documentario Human (Francia, 188'), poetica visiva delle infinite sfumature di luci e ombre dell’umana natura; dalla più minuta quotidianità alla sublimazione nell’espressione artistica, il confronto con l’Altro è l’eterno specchio del Sé. Amy Berg con Janis (Usa, 115'), documentario dedicato all’icona Rock che nei tardi anni ‘60 iniziò il percorso delle cantanti che vollero successivamente emularla. A raccontarsi è la stessa Joplin, attraverso le lettere scritte a familiari e amici e alcune tra le sue incandescenti esibizioni live. Bertrand Tavernier, La vie et rien d'autre, con Philippe Noiret incaricato di scegliere, tra le salme dei caduti non identificati della prima guerra mondiale, quella che sarà deposta alla base dell’Arco di Trionfo: il Milite Ignoto (Francia, 135').
Childhood of a Leader, da un racconto breve di Sartre,è la storia incentrata su un ragazzo che vive in Francia nel 1918 dove il padre lavora per il governo americano alla stesura del Trattato di Versailles. Il giovane crescerà trasformandosi progressivamente in un leader esageratamente egocentrico. Con Robert Pattinson e Bérénice Bejo.
Tra i riconoscimenti onorifici il premio Jaeger-Le Coultre “Glory to the Filmmaker” 2015 che andrà al regista statunitense Brian De Palma “per aver segnato in maniera particolarmente originale il cinema contemporaneo”. A seguire la cerimonia, in prima mondiale e fuori concorso, il documentario De Palma (109’)di Noah Baumbach e Jake Paltrow. nato dalla decennale frequentazione dei due registi con Brian De Palma. Si tratta di una conversazione personale tra moviemakers che racconta la carriera lunga più di mezzo secolo di De Palma, la sua vita, il suo personale processo creativo.
Il Leone d’Oro alla Carriera, deciso dal Consiglio di Amministrazione del Festival, sarà assegnato a Bertrand Tavernier , “l’indipendente” della Nouvelle Vague, Orso d’Argento a Berlino (1974) per l’indimenticabile L’orologiaio di Saint Paul, Orso d’Oro per L’esca nel 1995, miglior regia a Cannes per Una domenica in campagna (1984) e un Oscar per la colonna sonora del cult Round Midnight (1986) che valse al protagonista, il sassofonista statunitense Dexter Gordon, la nomination per il miglior attore.
Come lo scorso anno, anche questa 72.ma edizione del Festival di Venezia si preannuncia ricca di star, ospiti e attori che catalizzeranno gli occhi e gli obiettivi di fan e fotografi.Da Hollywood e dintorni arriveranno Johnny Depp, protagonista assoluto di Black Mass, in cui interpreta un gangster malavitoso della Boston anni 70, Jake Gyllenhaal, uno dei personaggi principali di Everest, insieme a Josh Brolin e Sam Worthington. Dato per probabile l’arrivo di Michael Keaton, protagonista lo scorso anno in Birdman e di nuovo presente con Spotlight.
Tra le star al femminile che potrebbero sfilare sul red carpet i nomi più noti sono quelli di: Kristen Stewart, attesa per il film Equals, accanto a Nicholas Hoult e Dakota Johnson e infine Rachel McAdams, Kate Mara e Alicia Vikander, protagoniste del prossimo Bourne 5.
Attesissimo dagli aficionados lo spot The Audition, di Martin Scorsese, nel quale il regista dirige un celeberrimo trio: Leonardo Di Caprio, Brad Pitt e Robert De Niro che i fotografi già sperano di cogliere compatti al loro arrivo in motoscafo al Lido di Venezia, all’imbarcadero dell’Hotel Excelsior. Sperando che non piova.