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23/11/24 ore

Maria Maddalena di Garth Davis, ritratto di una donna coraggiosa



Maria Maddalena di GarthDavis rivaluta la figura di Maria Maddalena, considerata per secoli una prostituta e solo dal 3 giugno 2016, proclamata santa per volere di Papa Francesco e iscritta nel Calendario Romano Generale con una festa a lei dedicata il 22 luglio. A quanto pare gli equivoci sulla sua identità sono stati causati dal il capitolo 7 del vangelo di Luca in cui si parla di una “peccatrice” che aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù.

 

Nel film di Davis, invece, Maria Maddalena (Rooney Mara) appare come una donna coraggiosa che si oppone alla sua famiglia patriarcale, rifiutando un matrimonio imposto e che segue Cristo (Joakin Phoenix), sfidando la società dell’epoca. Una figura senz’altro rivoluzionaria, piena di dignità e amore, che accanto a Gesù, sceglie di soccorrere oppressi, umili e donne istruendole a non considerarsi inferiori agli uomini.

 

Anche la figura di Cristo nel racconto appare diversa, centrata maggiormente sulla sua umanità dolce e tormentata nella consapevolezza del Calvario che dovrà affrontare, mentre intorno a lui gli apostoli e in particolare Giuda, esaltati dai suoi miracoli, credono che Egli con i suoi poteri straordinari capeggerà una rivolta del popolo contro i Romani oppressori.

 

Solo Maria Maddalena capirà fino in fondo il suo messaggio d’amore e, vigile accanto al suo sepolcro, lo accoglierà di nuovo alla sua Resurrezione.

 

Giuda, Pietro e gli altri apostoli, personaggi biblici, qui sono visti come uomini smarriti in un mondo ingiusto, figure minuscole che si stagliano su un paesaggio immenso, aspro e desolato, uomini in cerca di un senso nella vita, una speranza di cambiamento, come accade in ogni epoca, uomini che come loro ancor oggi non capiscono che solo partendo da se stessi e dall’amore, “il granello di senape” potrà germogliare e dare frutti.

 

Magistrale sia l’interpretazione di Roony Mara che con il suo volto espressivo riesce a dar corpo ad emozioni e sentimenti, sia quella di Joakin Phoenix che offre un’immagine nuova di Gesù, meno oleografica e più umana. Un film originale che si avvale di un’atmosfera eterea, suggestiva e senza retorica, che fa riflettere su due figure ancora misteriose anche per i credenti.

 

Notevoli sceneggiatura (H. Edmundson, P. Goslett), fotografia  (G. Fraser), musiche (H. Guðnadóttir, J. Jóhannsson), scenografia (F. Fiona Crombie).

 

Ecco un’intervista al regista e a R. Mara.

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


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