Presentato a Venezia, Capri Revolution di Mario Martone, anche se non ha ottenuto il Leone d’Oro ha comunque ricevuto diversi riconoscimenti, come Premio Francesco Pasinetti, Premio Arca Cinema giovani, Premio Soundtrack Stars, Premio Sfera, Premio Lizzani, Premio Pellicola d'Oro a Katia Schweigg (miglior sarta).
La storia nel film inizia nel 1914, alla vigilia della prima guerra mondiale, quando un gruppo di giovani artisti stranieri si stabilisce a Capri in una stupenda zona rocciosa e selvaggia in cui cercano di sperimentare un modo di vivere in una comune diretta dal maestro Seybu (Reinout Scholten van Aschat).
Una giovane contadina, Lucia (Marianna Fontana), guardiana di capre, analfabeta e condizionata dal maschilismo di fratelli e paesani, è attratta e affascinata da quei giovani naturisti e vegetariani, dai loro riti pagani e dalle loro danze notturne: pacifisti che vogliono rinnovare la società lottando contro guerre e potere politico-economico.
Quando arriva nell’isola il giovane medico socialista, Carlo (Antonio Folletto), ancora una volta si deve confrontare con nuove idee, quelle progressiste dell'epoca basate su fede in istruzione e scienza, ma non scevre da errori, come l'interventismo in favore di una guerra che fece strage di soldati.
Tra questi mondi collocati tra passato e presente, Lucia riesce a crescere come donna, animata da forza di volontà e desiderio di libertà, emancipandosi da maschilismo ancestrale e cogliendo il meglio delle nuove proposte: alla fine sceglie il suo futuro, sfuggendo a qualsiasi sorta di gabbia ideologica.
Martone ha tratto ispirazione dalla storia vera della comune fondata a Capri dal pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach. Il titolo originario del film era Capri-Batterie, ispirato all'omonima opera di Joseph Beuys che considerava l'arte “non come ricerca estetica ma come il tentativo [...] di trovare un diverso modo di creare una relazione tra le persone".
Nell’incantevole cornice di Capri in cui i riti magici ci ricordano la Grecia antica, il film coinvolge e fa riflettere: significativa la disputa ideologica tra Seybu e Carlo e quella tra Carlo e Lucia secondo la quale non ci sarà giustizia sociale e cambiamento senza umanità e compassione verso gli altri.
Buono il cast nel quale predomina l’ottima interpretazione di Marianna Fontana nei panni di Lucia, davvero notevoli fotografia (Michele D'Attanasio), le musiche (A. Philip Thimm), scenografia (Giancarlo Muselli), costumi (Ursula Patzak). Come nel suo film precedente Il Giovane Favoloso, il regista ha curato la sceneggiatura insieme alla moglie Ippolita Di Majo.
Tra i film migliori di Martone ricordiamo, Morte di un matematico napoletan , L'amore molesto, Noi credevam , Il giovane favoloso.
Ecco un'intervista al regista. (da Movieplayer.it)