Tratto dal romanzo All the Truth Is Outdi Matt Bai, il film di Jason Reitman The Front Runnerracconta le vicende del senatore Gary Hart (Hugh Jackman), candidato democratico sul punto di vincere le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America nel 1988, travolto da uno scandalo per una relazione con la modella Donna Rice (Sara Paxton).
Benché ritenuto marito e padre esemplare, politico onesto e favorito dai sondaggi, viene attaccato dal Miami Heraldcon un articolo e foto attestanti la sua relazione extraconiugale con la suddetta modella. Lo scandalo è tale che il senatore dovrà rispondere alla moglie (Vera Farmiga) e all’opinione pubblica di tale comportamento.
The Poste il Golden Globe, giornali con una gloriosa tradizione alle spalle, inaspettatamente seguono l’esempio del Miami Herald, partecipando alla campagna diffamatoria e deviando così l'attenzione dell’opinione pubblica dai problemi seri della nazione.
Tale caso, insomma, sembra segnare l'inizio di una tendenza giornalistica centrata su scandali e fango, con reporter senza scrupoli, pronti a violare la privacy, nascondendosi nei cespugli per scattare foto compromettenti.
Nel film comunque l’equipe del senatore si meraviglia del devastante attacco della stampa contro Gary, considerando la passata tolleranza di stampa e opinione pubblica verso altri personaggi politici (i Kennedy ad esempio). E se riflettiamo, anche verso altri che seguirono, non costretti ad abbandonare il campo (Bill Clinton, Donald Trump ecc.).
Il film, quindi, pone molti interrogativi ai quali non si danno risposte esaurienti: gli spettatori si chiedono se a Gary sia mancato il decisivo supporto di poteri forti che mitigassero l’azione dei mass media, considerando che alla fine degli anni ’80 l’economia globalizzata diventava sempre più potente e condizionante in campo politico. Il regista parla genericamente di “vizio del potere”, ma non ci svela chi volle davvero la sua sconfitta.
Il personaggio di Gary Hart, inoltre, benché animato da positivi ideali politici, risulta nel film freddo e arrogante nella sua pretesa di privacy “maschilista” per avventure con giovani donne, mentre Donna Rice appare come una brava ragazza vittima delle circostanze.
Buono il cast, notevoli sceneggiatura (Matt Bai, Jay Carson, Jason Reitman), fotografia (Eric Steelberg), musiche (Rob Simonsen)
Tra gli altri film del regista ricordiamo Thank You for Smoking, Juno, Tra le nuvole.