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23/11/24 ore

Green Book di Peter Farrelly. Oscar 2019 per Miglior Film


  • Giovanna D'Arbitrio

Decisamente una Notte degli Oscar particolare che quest’anno ha dato spazio a temi sociali di grande rilievo, evidenziando l’impegno del cinema in tal campo, con discorsi tutti all'insegna dell'amicizia e della fratellanza, inclusione razziale e diversità.

 

Vincitore a sorpresa, dunque, con ben 3 premi Oscar come Miglior film, nonché per Migliore attore non protagonista a MahershalaAli, Migliore sceneggiatura originale, il film Green BookdiPeter Farrellyracconta l'amicizia tra un buttafuori italoamericano (Viggo Mortensen) e un pianista nero (Mahershala Ali) nell'America negli anni sessanta.

 

La pellicola è ispirata alla storia vera di Frank Anthony Vallelonga(padre di uno degli sceneggiatori del film, Nick Vallelonga) soprannominato Tony Lip, per la sua parlantina.La storia nel film inizia nel 1962, quando Tony perde il posto in seguito alla chiusura per restauro del Copacabana, noto club di New York. Per mantenere moglie e due figli, accetta quindi di lavorare per Don Shirley, seguendolo in un tour nel Sud degli USA dove il pianista, per evitare le violenze dei razzisti, si affida a una guida stradale, il Green Book, dove sono indicati alberghi e ristoranti nei quali si accettano i neri.

 

Colpisce subito la diversità tra il bianco un po’ razzista, rozzo e volgare e il nero istruito, elegante e raffinato, destinati a scontrarsi nei primi approcci, ma poi superati gli iniziali contrasti, tra Tony e Don Shirley s’instaura una forte amicizia. Tony, inoltre, dotato di buon cuore e senso pratico, si rivelerà l'accompagnatore giusto per il musicista di colore nel trovare soluzioni ai numerosi problemi che sorgeranno durante il loro viaggio nel Sud.

 

In un’atmosfera anni ’60 creata da musica, abiti e ambienti, tra battute divertenti e particolari situazioni, Tony e Don Shirley interagiscono in un proficuo scambioche favorirà la loro crescita umana. Il bianco buttafuori apprenderà che imbrogli, cazzotti e volgarità non lo aiutano a migliorare se stesso e il pianista, affetto da crisi di identità, imparerà ad accettare di “essere nero”.

 

Nel film si afferma che "il genio non è abbastanza, ci vuole coraggio per cambiare il cuore delle persone", ma poi cambiare qualcosa non è sempre facile. In un’intervista Viggo Mortensen ha dichiarato che sono le scelte del singolo che creano i cambiamenti, anche mediante piccoli gesti come  “ad esempio, quando cammini per la strada a Roma, o in qualsiasi altra città, urti qualcuno e in quel momento hai una scelta. Puoi dire: scusi, o mi dispiace, o continuare a camminare e non guardare nemmeno quella persona. È una scelta. 

 

Ogni scelta che fai nella tua vita ti porta a diventare chi sei. Sei ciò che fai e ciò che non fai. Il mondo è fatto di questo: il mondo è cambiato da queste piccole scelte che ogni individuo compie. Non riguarda solo le persone speciali: non decidono loro il cambiamento. Ovviamente ci sono persone in grado di ispirare per il loro coraggio, perché in circostanze difficili si assumono un rischio e parlano quando è difficile, quando c'è pressione per rimanere zitti: questo è vero".

 

Ecco un'intervista a Viggo Mortensen (da movieplayer.it)

 

 


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