Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

22/11/24 ore

Il Concorso, di Philippa Lowthorpe. Il percorso dell’emancipazione femminile


  • Giovanna D'Arbitrio

Disponibile su Netflix, Il Concorso (titolo originale: Misbehaviour), diretto da Philippa Lowthorpe, è centrato sulla XX edizione del concorso di Miss mondo svoltasi a Londra nel 1970, boicottata da Women's Liberation Movement nel corso della finale per opporsi  all’immagine maschilista della donna-oggetto.

 

La suddetta edizione passò alla storia per numerose polemiche sorte non solo per la contestazione femminista, ma anche per l’inclusione tra le candidate di due miss Sudafrica, (una bianca, l’altra nera) e per la vittoria di Jennifer Hosten, Miss Granada, prima vincitrice di colore del concorso.

 

Il concorso del ’70 segnò senz’altro il percorso del movimento di liberazione femminile che ancor oggi purtroppo annovera poche  vittorie nel campo dell’emancipazione femminile a livello internazionale.

 

I personaggi femminili del film evidenziano diverse posizioni e i loro irispettivi misbehaviours (“comportamenti scorretti”, titolo originale):  Sally Alexander (Kiera Knightley) sembra contrapporsi a Jo Robinson (Jessie Buckley), poiché mentre la prima vuole modificare il sistema dall'interno la seconda è convinta che “il sistema 'si abbatte, non si cambia”. C'è poi la madre di Sally (Phyllis Logan) timorosa ma memore delle sue ribellioni giovanili, c'è Dolores, moglie di Bob Hope (Lesley Manville) frustrata ma non domata, infine c'è soprattutto Jennifer Hosten (GuguMbatha-Raw), prima vincitrice di colore, per la quale la vittoria rappresenta un passo verso l’emancipazione.

 

La stessa Sally in effetti è costretta ad ammettere che il concorso viene vissuto in maniera opposta dalle candidate di colore che vedono nel premio un'enorme opportunità per abbattere le discriminazioni razziali. 

 

L’accurata sceneggiatura di Rebecca Frayn e Gaby Chiappe riesce a creare un film molto british, privo di falsa retorica nell’evidenziare i diversi modi di essere donna in quegli anni, nonché capace di mettere alla berlina il maschilismo reazionario impersonato da un noto attore americano, Bob Hope, ospite d'onore della serata finale, sbeffeggiato dalle femministe.

 

Philippa Lowthorpe, regista inglese di serie televisive, ha ottenuto il Deluxe Director Award al WFTV Film and Television Awards per la miniserie Three Girls. Recentemente ha diretto episodi della seconda stagione di The Crown 

 

Ecco un’intervista a Kiera Knightley (da HeyUGuys)

 

 


Aggiungi commento