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22/11/24 ore

L’ultimo Vermeer, di Dan Friedkin. Dal libro al film: una storia vera


  • Giovanna D'Arbitrio

L’ultimo Vermeer (The last Vermeer), di Dan Friedkin, apparso sugli schermi in Usa nel 2020, in Italia a causa della pandemia è disponibile solo in streaming e su Sky Premiere.

 

Tratto da una storia vera accaduta nell’immediato dopoguerra, il film è basato sul libro The Man Who Made Vermeers di Jonathan Lopez e racconta la storia vera del pittore e falsario Han van Meegeren (Guy Pearce) che nell’Olanda invasa dai nazisti vendette ai gerarchi di Hitler dipinti di Vermeer per milioni di dollari.

 

Il libro di Jonathan Lopez viene descritto dalla casa editrice (Cengage Learning, Inc) come “una biografia rivelatrice del falsario più famoso del mondo, un talentuoso Mr. Ripley armato di pennello: una storia deliziosamente dettagliata di inganni nel mondo dell'arte. È una storia che rese famoso in tutto il mondo il pittore olandese Han van Meegeren quando scoppiò alla fine della seconda guerra mondiale: una vita di delusione lo spinse a forgiare Vermeers, uno dei quali vendette a Hermann Goering per scherno dei nazisti. Ed è una storia che è stata creduta da allora. 

 

Peccato che non sia vero. Jonathan Lopez ha attinto a documenti inediti da dozzine di archivi per questa rivelazione da tempo attesa della leggenda di Van Meegeren. Né artista poco apprezzato né eroe antifascista, Van Meegeren emerge come un ingegnoso imbroglione. Lopez esplora una rete di commercio illecito che operava in tutta Europa: non solo Van Meegeren era un giocatore chiave in quel gioco ad alto rischio negli anni '20 e '30, ottenendo falsi con famosi collezionisti come Andrew Mellon, ma lui ei suoi soci hanno tratto lauti guadagni dall'occupazione nazista”.

 

La storia nel film inizia nel 1945, quando Han van Meegeren, accusato di collaborazionismo nel dopoguerra, viene sottoposto ad indagini di cui è incaricato Joseph Pillar (Claes Bang), ebreo ed ex partigiano entrato nell’esercito come capitano e inserito poi in una commissione d’inchiesta. Pur cercando prove per incolparlo, Pillar tuttavia gradualmente si convince che Han non aveva mai collaborato con i nazisti, pur vendendo loro copie di opere di grandi autori da lui stesso dipinte con abilità. Assume quindi un anziano avvocato per difenderlo nel processo contro di lui e per evitargli una condanna a morte. Con prove spettacolari riesce a dimostrare la falsità dei dipinti.

 

Secondo i fatti realmente accaduti, in effetti, l’artista olandese bistrattato dalla critica, aveva escogitato una geniale forma di vendetta contro i suoi detrattori dipingendo falsi capolavori e in particolare un Vermeer mai esistito: il Cristo a Emmaus che nel 1937 era stato considerato dalla critica mondiale come "il capolavoro assoluto del maestro di Delft". Solo dopo la caduta del Terzo Reich e la scoperta nella collezione di Hermann Gòring di alcuni falsi Vermeer, eseguiti anch'essi da Van Meegeren, la truffa fu scoperta nel corso di uno spettacolare processo. 

 

Il film si conclude con un finale a sorpresa: a Pillar viene consegnato un piccolo libro sui dipinti di Vermeer, in realtà un regalo di Han van Meegeren a Hitler con una dedica in cui si dichiara suo ammiratore. E la delusione di Pillar è grande: aveva lottato per salvare dalla pena di morte un uomo che credeva innocente, ma capisce che in fondo Han forse non è tanto un nazista, quanto piuttosto un uomo che si era sempre barcamenato per vivere negli agi e non correre pericoli. Pillar preferisce non riaprire il caso, brucia il libro e torna agli affetti familiari

 

Un film interessante ben diretto da Dan Fridkin e sceneggiato da John Orloff, Mark Fergus,  Hawk Ostby. La colonna  sonora è di Johan Söderq.Bravi gli interpreti: Claes Bang, Vicky Krieps, Roland Møller, August Diehl, Olivia Grant, Susannah Doyle, Adrian Scarborough. Tra i produttori anche il grande regista Ridley Scott.

 

Ecco un’intervista a cast e regista con immagini del film (da Cinemark)

 

 


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