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23/12/24 ore

Marx può aspettare, di Marco Bellocchio. Palma d’Onore a Cannes


  • Giovanna D'Arbitrio

Atteso nelle sale italiane il 15 luglio, Marx può aspettare, di Marco Bellocchio, un docufilm sul fratello Camillo, sarà presentato a Cannes il 17 luglio, in occasione della consegna della Palma D'Onore al grande regista italiano, come omaggio alla sua opera che ha segnato con forza e libertà il cinema contemporaneo.

 

Scritto e diretto da Marco Bellocchio, il documentario, toccante e doloroso, a quanto pare è un mix di estratti dei suoi film e conversazioni con amici e conoscenti attraverso i quali egli indaga sulla figura fraterna, avvalendosi della scenografia di Andrea Castorina, il montaggio di Francesca Calvelli, le musiche di Ezio Bosso, la fotografia di Michele Cherchi Palmieri e Paolo Ferrari.

 

"Siamo orgogliosi di distinguere Marco Bellocchio, uno dei grandi maestri del cinema italiano dopo 56 anni di affascinante lavoro, in successione ai suoi amici registi Bernardo Bertolucci, Manoel de Oliveira e Agnès Varda. È un regista, un autore e un poeta. Onorarlo con la Palma d'oro onoraria è ovvio per tutti coloro che ammirano il suo lavoro", ha affermato Thierry Frémaux.

 

Marx può aspettare - ha dichiarato Bellocchio - racconta della morte di Camillo, mio gemello, il 27 dicembre del 1968. Una storia totalmente autobiografica, ma che vuole essere “universale” (altrimenti che interesse potrebbe avere?) per almeno due motivi: una riflessione sul dolore dei sopravvissuti (eravamo abbastanza sani noi fratelli per sentire dolore?), ma soprattutto sulla volontà di nascondere la verità a nostra madre, convinti che altrimenti non avrebbe sopportato la tragedia. E perciò il teatro nella tragedia.

 

Il secondo motivo è che la morte di Camillo cade in un anno “rivoluzionario”, il 1968. L’anno della contestazione, della libertà sessuale, del maggio francese, dell’invasione della Cecoslovacchia, ma tutte queste rivoluzioni passarono accanto alla vita di Camillo, non lo interessarono. “Marx può aspettare” mi disse l’ultima volta che ci incontrammo”.

 

Ci sembra giusto  ricordare che Marco Bellocchio, dopo aver diretto un film cult I pugni in tasca (1965), che ha inaugurato una nuova era del cinema italiano, è ancora autorevole voce del dissenso all'età di 81 anni.

 

Tra le sue numerose opere ricordiamo La Cina è vicina, Discutiamo, discutiamo, episodio di Amore e rabbia, Nel nome del padre , Sbatti il mostro in prima pagina, Marcia trionfale, Salto nel vuoto, Gli occhi, la bocca , Enrico IV, Diavolo in corpo, La visione del sabba, La condanna, Salto nel vuoto, Vincere, Sorelle mai, Bella Addormentata, Sangue del mio sangue, Pagliacci, Fai bei sogni, Il traditore.

 

Ecco il trailer ufficiale del film (da Mymovies).

 

 


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