Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

04/05/24 ore

Il Male non esiste, di Mohammad Rasoulof. Censura e pena di morte in Iran


  • Giovanna D'Arbitrio

Apparso sugli schermi italiani il 10 marzo, Il Male non esiste, di Mohammad Rasoulof, vincitore dell'Orso d'oro a Berlino 2020, racconta quattro storie focalizzate sul dramma del popolo iraniano, oppresso da un regime dispotico che nega libertà di espressione e qualsiasi ribellione alle ingiustizie: quattro storie legate dal fil rouge della pena capitale, tema dominante in un paese in cui ogni anno vengono messe a morte più di 500 persone.

 

Quattro sono i personaggi principali di cui il film racconta le storie: Heshmat (Ehsan Mirhosseini), marito e padre, ogni notte svolge un lavoro misterioso per mantenere la sua famiglia; Pouya (Kaveh Ahangar) giovane recluta, deve obbedire a un ordine dei superiori contro la sua volontà, eliminando un essere umano; Javad (Mohammad Valizadegan), giovane soldato con tre giorni di licenza, torna al paese per chiedere in sposa la sua ragazza, ma deve affrontare un problema che l’ha sconvolta; Bahram (Mohammad Seddighimehr), medico interdetto dalla professione, decide di rivelare alla nipote un doloroso segreto.

 

Quattro storie diverse che sollecitano riflessioni sulla pena di morte e sui regimi dittatoriali, non solo in Iran, ma ovunque tali problemi esistano, sollevando dilemmi morali e scuotendo profondamente le coscienze.

 

E purtroppo, proprio la sera della vittoria dell'Orso d'oro a Berlino 2020, come ha ricordato il regista in un’intervista, sua madre stava morendo e lui veniva richiamato in carcere. 

 

"La censura in Iran non riguarda solo le limitazioni artistiche, influenza la vita degli individui. Eliminando una parte di realtà, si crea un universo fittizio che condiziona tutti - ha affermato - Una parte di persone è ben conscia della situazione, ma la massa potrebbe credere a una realtà diversa. A volte la censura è talmente intima da diventare auto-censura (…) quindi ho optato per il collage di film brevi perché era più facile a livello di permessi. 

 

Così ho deciso di creare questo stile. Temevo questo tipo di struttura perché pensavo di non essere in grado di gestirla.  Erano storie che conoscevo e avevano tutte a che fare con una stessa domanda: quale è il prezzo che paghiamo a dire sì o no? Volevo raccontare cosa accade nella vita di chi prova a opporsi al regime (…)In un sistema totalitario la gente vive come in una bolla, senza conoscere cosa accade fuori. L'artista deve combattere la menzogna e squarciare il buio dell'oscurità"

 

E mentre il film appare nelle sale italiane, in Iran è bloccato dalla censura, ma il regista non si scoraggia poiché comunque “il film gira nel mondo e in qualche modo torna in Iran”, - ha detto.

 

Il film è supportato da un buon cast, nonché dalla sceneggiatura dello stesso Mohammad Rasoulof, dalla fotografia di Ashkan Ashkani, dalle musiche di Amir Molookpour

 

Ecco il trailer del film (da Coming Soon)

 

 


Aggiungi commento