Dopo essere stato premiato a Cannes per la sceneggiatura e aver ottenuto 2 candidature agli European Film Awards, The Substance, di Coralie Fargeat, definito un body horror femminista, sta riscuotendo successo anche in Italia, in particolare tra il pubblico femminile. La stessa regista ha affermato di essere “felice ed emozionata per la calda accoglienza che il pubblico italiano ha riservato a The Substance. È stato incredibile vedere accorrere così tanti di voi al cinema per godere di questa esperienza”.
In effetti il film racconta la storia di Elisabeth (Demi Moore), attrice un tempo nota e ora dimenticata, che per aver compiuto 50 viene licenziata ex abrupto come conduttrice di un programma di aerobica.
Quando resta vittima di un incidente stradale, in ospedale un infermiere le consiglia di sperimentare un misterioso siero che fa ringiovanire, noto come the substance. Elizabeth accetta la proposta, ma scopre che il siero funziona in modo diverso da come immaginava: dal suo corpo nasce per partenogenesi una sua versione più giovane e bella che sceglie di chiamarsi Sue (Margaret Qualley).
Poiché il siero si può iniettare una sola volta le due donne dovranno alternarsi in "ibernazione" mentre l’altra è libera di girare per il mondo, alimentata fisicamente dalla prima. Elisabeth potrà rivivere attraverso Sue i vantaggi della giovinezza percependo nello stato d'ibernazione tutto quello che Sue sperimenta.
Purtroppo quando Sue inizia a ribellarsi sempre più rifiutando di alternarsi ad Elizabeth nella fase di ibernazione, inebriata da successo in Tv e ammirazione maschile, comincia a prosciugare troppo la linfa vitale di Elisabeth e la storia attraversa momenti inimmaginabili nel racconto del doppio generato dal siero.
Il tema del doppio ci fa venire in mente Freud secondo il quale esso è connesso al concetto di rimozione, poiché l’Io, attraverso la scissione, proietta sull’Altro pulsioni e desideri.
Poi gradualmente il film diventa un vero “body horror splatter” su tematiche attuali come mercificazione del corpo femminile e ricerca di eterna giovinezza, temi dai quali escono perdenti sia il maschilismo ancora imperante, sia la fragilità di quelle donne che fanno violenza al proprio corpo pur di apparire sempre giovani e belle, violenza comunque generata dalla società.
La regista, infatti, in un’intervista ha affermato di aver posto l'accento “su come il corpo delle donne definisca il modo in cui siamo viste nella società. La violenza che indirizziamo verso noi stesse, rifiutando il nostro aspetto, riflette la violenza della società".
Il film sta avendo grande successo soprattutto tra millennials e generazione Z, diventando il film più discusso su Letterboxd e TikTok. Anche se non è il genere preferito dalla sottoscritta, bisogna riconoscere che è supportato da bravi interpreti come, Margaret Qualley, Demi Moore, Dennis Quaid, Hugo Diego Garcia, Joseph Balderrama, Oscar Lesage, Gore Abrams, Vincent Colombe, Olivier Raynal, Tiffany Hofstetter, Matthew Geczy, Philip Schurer, Jiselle Henderkott. La sceneggiatura è di Coralie Fargeat, premiata a Cannes, la fotografia di Benjamin Kracun, le musiche sono di Raffertie.
Coralie Fargeat, nata a Parigi nel 1979, sceneggiatrice e regista, ha al suo attivo alcuni cortometraggi e due film Revenge (2017), The Substance (2024)
Ecco il trailer del film (da Coming Soon)