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26/12/24 ore

Leggere Lolita a Teheran, di Erna Riklis. Ispirato all’omonimio libro di Azar Nafisi


  • Giovanna D'Arbitrio

Presentato al festival di Roma dove ha ottenuto Il Premio Speciale della giuria e Il Premio del pubblico, Leggere Lolita a Teheran, di Eran Riklis, è tratto dall’omonimo libro autobiografico di Azar Nafisi, un best seller che ha avuto un grande successo a livello internazionale.

 

Il libro viene così presentato da Adelphi: “Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue, e cioè spiegare a ragazzi e ragazze esposti in misura crescente alla catechesi islamica una delle più temibili incarnazioni dell’Occidente: la sua letteratura. Il risultato è uno dei più toccanti atti d’amore per la letteratura mai professati – e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque tenti di interdirla. Il libro di Azar Nafisi è pieno di dolore e di nostalgia: amabile, spiritoso, fluido, talora ingenuo, spesso terribile”

 

Il film si attiene al libro nel raccontare la storia di Azar Nafisi a partire dal 1979, quando torna nel nativo Iran insieme al marito ingegnere dopo molti anni passati all'estero. Azar è piena di speranze per il futuro mentre insegna letteratura inglese presso l'Università Allameh Tabatabei di Teheran, ma nell’agosto dello stesso anno l'ayatollah Khomeini instaura in Iran il Governo provvisorio islamico, imponendo la sharia come legge dello Stato

 

Azar è costretta a indossare l'hijab e a rivedere la lista di letture del suo corso censurata dalle autorità. I ragazzi la contestano, mentre le ragazze l’appoggiano e nel corso di una protesta, due alunne vengono arrestate e torturate. Azar lascia il suo incarico all’università e crea un circolo di lettura per donne, al quale si iscrivono sette delle sue ex alunne, così insieme leggono i testi proibiti dall'ayatollah.

 

“Tu lascerai l’Iran, ma l’Iran non lascerà mai te” è una frase significativa del libro autobiografico, come ricorda il sottotitolo del romanzo nell’originale inglese, “a memoir in books”, cioè le memorie attraverso i libri da lei amati che provò a far conoscere ai suoi studenti, in particolare alle ragazze, per difendere il “diritto ad immaginazione e libertà”. 

 

Il libro ancor oggi è molto attuale per le repressioni che le donne continuano a respingere con grande coraggio ed energia che il regista Eran Riklis è riuscito a portare sullo schermo nel suo film.

 

Un buon film supportato dalla sceneggiatura di Marjorie David, dalla fotografia di Hélène Louvart, dalle musiche di Yonatan Riklis. Ecco il cast con i nomi di interpreti e personaggi: Golshifteh Farahani: Azar Nafisi; Zar Amir: Sanaz; Mina Kavani: Nassrin; Bahar Beihaghi: MahshidIsabella Nefar: Yassi; Raha Rahbari: Manna; Lara Wolf: Azin; Arash Marandi: Bijan Nafis; Catayoune Ahmadi: Mahtab; Reza Diako: Bahri; Ash Goldeh: Nima; Sina Parvaneh: Niyazi; Rita Jahan-Foruz: Rita.

 

Tra i film del regista ricordiamo Finale di coppa, La sposa siriana, Il giardino di limoni, Il responsabile delle risorse umane, Playoff, In fuga con il nemico, Dancing Arabs, Love Letter to Cinema, Shelter, Armi chimiche

 

Ecco il trailer del film (da Coming Soon)

 

 


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