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Premiato al Festival di Venezia, The Brutalist di Brady Corbet ha ottenuto 10 candidature a Premi Oscar, 7 candidature e vinto 3 Golden Globes, 9 candidature a BAFTA, 9 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 1 candidatura a Spirit Awards, 1 candidatura a Directors Guild, a AFI Awards, 3 candidature a NSFC Awards.
L’azione si svolge nell'arco di 30 anni e racconta la vita dell'architetto ebreo László Toth e di sua moglie Erzsébet (Adrien Brody e Felicity Jones) che nel 1947, sopravvissuti all’Olocausto, si trovano in Ungheria.
In seguito, decidono di andare a vivere negli Stati Uniti, poiché Toth è un architetto talentuoso che spera di poter realizzare in Usa i suoi progetti.
I primi tempi sono difficili per problemi economici e l'impossibilità di poter portare con sé la moglie Erzsébet e la nipote Zsofia. Grazie al cugino Attila, per fortuna László ottiene l’incarico della ristrutturazione di una libreria dal milionario mecenate Harrison Lee Van Buren che decide di affidargli poi un progetto molto importante: la costruzione di un centro socio-culturale includente biblioteca pubblica, palestra e cappella.
Durante il lavoro Tóth deve lottare contro le diffidenze verso gli stranieri e i tentativi di alterare il suo progetto originario, ma pur di difendere con coraggio il suo lavoro, arriva a investirvi parte dei propri profitti. Dopo aver creduto alla generosità di Van Buren nei suoi confronti, Laszlo scoprirà il rovescio della medaglia, poiché tra i due s’ instaura un rapporto ambiguo, due modi diversi vedere, due mondi diversi: Usa e Europa.
Ci sembra giusto sottolineare che il termine brutalist si riferisce ad una corrente architettonica, il brutalismo, nata negli anni ‘50 in Inghilterra, un termine di Le Corbusier presente in un suo testo in cui scrisse “L'architecture, c'est, avec des matières brutes, établir des rapports émouvants”.
Il film dura 2 ore e15 minuti e ha richiesto dieci anni di lavorazione da parte del regista Brady Corbet che in un’intervista ha spiegato una scena in cui la Statua della Libertà appare capovolta, un’immagine forte attraverso la quale il senso del viaggio dei migranti si palesa: la Statua della Libertà, New York, la terra promessa, ma la Statua della Libertà è storta: le promesse non sempre vengono mantenute.
“Allora… ci sono molte cose che fai d'intuito quando fai un film - ha affermato il regista -. Il mio caro amico Braden King, che è un grande regista, vive non molto lontano da me a New York, a Red Hook. E ha una piccola barca, così ci ha portato a fare un giro attorno alla Statua della Libertà. Mentre scattavo foto, ho pensato “Dio, l'ho vista così tante volte prima e deve essere un'immagine rivelatrice. C'è una scena che è sicuramente una delle più copiate nella storia del cinema, quella di Jack Nicholson che bussa alla porta in Shining, e la telecamera è sotto di lui, offrendo un'immagine un po' capovolta. Mentre ero in barca e guardavo attraverso il mirino, ho pensato “Cavoli, è una prospettiva perfetta”. Così, abbiamo pianificato la ripresa di conseguenza. Volevo che avesse un effetto vertiginoso perché, se l'avessimo girata in un altro modo, sarebbe stata una cosa per niente impressionante e già vista prima”.
Ecco un video in cui il regista e la sceneggiatrice parlano del film.
Notevole il cast includente Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy, Isaach De Bankolé, Stacy Martin, Alessandro Nivola, Ariane Labed, Michael Epp, Emma Laird, Jonathan Hyde.
Sceneggiatura: Brady Corbet, Mona Fastvold, fotografia: Lol Crawley, montaggio: Dávid Jancsó, musiche: Daniel Blumberg.
Attore, sceneggiatore, regista, B. Corbet ha al suo attivo Protect You + Me.(cortometraggio 2008) The Childhood of a Leader (2015), Vox Lux (2018).
Ecco il trailer dl film (da Coming Soon).