La madre nella madia è una mia poesia pubblicata nel marzo del 2000 in uno dei libri più cari, Il sonno e le vigilie, edizioni Sottotraccia.
POESÌ di Rino Mele
La madre nella madia
La Befana ha le mani di neve.
È scesa questa notte
nuda, in ascensore, precipitata
lungo le scale, dove ognuno
si può spezzare le ossa e il cuore.
La Befana è stesa nella madia
insieme al pane da lievitare
bianca di pelle, odorosa di timo
e d’aglio, la madre matuta
sotterrata e salvata dal suo latte,
che vedi volare la notte
mascherata (lei così giovane) da
vecchia. La Befana è vestita
come una contadina, il corpetto
di cinabro, la gonna verde
e oro a grossi ricami con fili
di rame. Madre di terra
dagli occhi le spuntano i grilli
dalle orecchie i bucaneve
dalla bocca i narcisi e le rose
i gigli e le viole. La madre
è sempre sola, i padri lontani
in fila, chiusi nel poco
spazio, in cassetti di marmo.
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Rino Mele (Premio Viareggio Poesia 2016, terna finale con “Un grano di morfina per Freud, ed. Manni) scrive, il venerdì e il martedì, su “Agenzia Radicale”. Dal 2009 dirige la Fondazione di Poesia e Storia. Il nome della rubrica è “Poesì”, come nel primo canto del “Purgatorio” Dante chiama la poesia.
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