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16/11/24 ore

Diritti umani, a Marco Pannella il Premio Ungari 2014



“Un atto d’audacia” lo considera scherzosamente Marco Pannella, perché è facile parlar bene di una persona quando non c’è più...diverso invece farlo prima. L’ironia e l’autoironia del leader radicale si riferisce forse alla stagione di riconoscimenti che sta vivendo, proprio quando il suo stato di salute è precario. Tuttavia, il premio alla memoria di Paolo Ungariconferitogli dalla Lidu, non è un cosa scontata per il solo fatto che si tratta di un riconoscimento legato ai diritti umani.

 

Alfredo Arpaia, presidente della Lega italiana dei diritti dell'uomo, ha ricordato come il premio Ungari conferito a Pannella è il riconoscimento alla coerenza e fermezza dell'impegno del leader radicale per i diritti umani, i diritti della persona, vissuti come un impegno mai dismesso, realizzato con tutti gli strumenti della nonviolenza e in un'ottica transnazionale.

 

Tra Pannella e Ungari, infatti, i rapporti non erano proprio “idilliaci”, ha ricordato Carlo Ricotti, per i modi differenti d’intendere e perseguire gli obiettivi politici, che però erano gli stessi. Due rette parallele, non s’incontravano (forse) ma procedevano nella stessa direzione: quella “volta ad allargare lo spazio delle libertà civili” e dei diritti umani. Quei diritti umani che Valerio Zanone ha definito “l’utopia positiva superstite”, dopo il venir meno delle ideologie. Un’utopia che è diventata per Pannella “una battaglia di una vita” per la libertà e la legalità – come ha sottolineato Franco Frattini.

 

Per questo, a distanza di qualche anno dal premio conferito a Emma Bonino, la Lidu ha scelto, nell’anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo (il 66°), di premiare Pannella, che nel ringraziare ha voluto fra l’altro rimarcare come sia stata l’occasione per la conoscenza e la ri-conoscenza della figura di Paolo Ungari.

 

Conferimento Premio Paolo Ungari 2014 (video da radioradicale.it)

 

 


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