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23/11/24 ore

Cinema e leggende nel cuore del Sud: il debutto del Santecchia Horror Festival



di Gianni Carbotti

 

Un borgo medievale arroccato sulle pendici d’un assolato colle dell’Italia Meridionale su cui sembrano persistere da secoli inquietanti memorie e racconti del passato, un antico convento sconsacrato, dai lunghi corridoi desolati in cui i passi rimbombano sinistramente, dove si dice compaia di tanto in tanto lo spettro inquieto d’un monaco incappucciato…no, non è l’incipit di uno di quei cupi romanzi concepiti nell’austera Inghilterra vittoriana che hanno reso popolare ed immortale il gotico come genere letterario, ma l’impressione e l’atmosfera generale che hanno caratterizzato il Santecchia Horror Festival, svoltosi dal 31 luglio al 4 agosto 2024 a Gioi, nel cuore del Cilento, che oltre ad essere la prima kermesse dedicata alla scoperta di nuove voci del cinema horror e fantastico italiano in questa zona affascinante del nostro paese, si è rivelato per i partecipanti un'esperienza unica e multisensoriale, ben oltre le semplici proiezioni cinematografiche.

 

Non si può negare infatti che questo festival - realizzato dalla Asd Off Limits con il patrocinio del Comune di Gioi, la Provincia di Salerno e il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni -  abbia un’anima complessa ed estremamente personale, concepita come estensione delle visioni del direttore Luigi Scarpa - talentuoso regista che proprio qui, nella sua terra natale, ha realizzato Malum Æterni e IVI ELV, due cortometraggi apprezzati e premiati in numerose rassegne internazionali - combinate con l’entusiasmo corale e l’amore per le ambientazioni da brivido degli animatori dell'Anatema di Santa Santecchia, un gruppo di ragazzi che da oltre dieci anni hanno creato un gioco di ruolo/escape room a tema horror ispirato a un’antica leggenda locale e che hanno profuso tutta la loro esperienza e capacità di sognare ad occhi aperti nei numerosi eventi che hanno fatto da cornice alle tante proiezioni.

 

Come nelle storie di Horace Walpole e Matthew Gregory Lewis, in cui l’ambientazione gioca un ruolo cruciale nel creare tensione e mistero, fulcro di tutto è stato il convento di San Francesco, un edificio suggestivo, risalente alla fine del 1400, che è stato trasformato in un luogo non solo di intrattenimento, ma anche di apprendimento e scambio culturale: uno degli aspetti più apprezzati della manifestazione è stata infatti la serie di workshop tematici, che hanno permesso a partecipanti e professionisti di confrontarsi su tecniche cinematografiche, sceneggiatura, effetti speciali.

 

 

I cinque giorni della rassegna sono trascorsi veloci, punteggiati da momenti di grande interesse come il laboratorio di scrittura creativa a cura di Antonio Tentori, sceneggiatore, romanziere e critico cinematografico tra i massimi esperti sul cinema di genere italiano, che ha messo la sua esperienza maturata al fianco di mostri sacri come Dario Argento, Lucio Fulci, Joe D'Amato, Bruno Mattei, a disposizione di un’audience attenta e piena d’entusiasmo o l’istruttivo e divertente seminario di trucco di scena splatter-gore tenuto dai bravissimi Rosalba Ruggiero e Armando Parrillo, giovani make-up artists che non sfigurerebbero in quanto ad abilità vicino a più noti e celebrati colleghi.

 

 

 

Inoltre, col calare delle tenebre i ragazzi del team dell'Anatema di Santa Santecchia hanno animato le stanze del convento, arredate con scenografie horror che hanno reso l’esperienza ancora più sinistra e coinvolgente, permettendo ai visitatori di immergersi coi sensi all’erta in un mondo di ombre e misteri, evocando le atmosfere di pellicole tanto note quanto terrificanti come L’Esorcista o Annabelle.

 

 

 

Come tutte le manifestazioni cinematografiche che si rispettino, oltre alle proiezioni ufficiali dei cortometraggi in gara, il Santecchia Horror Festival ha offerto anche una selezione accurata di corti fuori concorso e regalato momenti di particolare interesse, proponendo visioni come quella del film “maledetto“ Rapsodie Pour La Mégère di Salvatore Carbone, un’opera visionaria situata da qualche parte tra le atmosfere grottesche e crude di Ciprì e Maresco negli sketch di Cinico TV e quelle più esplicitamente sulfuree del Kenneth Anger di Invocation of My Demon Brother, che meriterebbe sicuramente una diffusione più ampia.

 

 

 

Degno di nota il fatto che il Santecchia Horror Festival abbia scelto di dedicare una sezione del concorso agli scripts, elemento essenziale di qualunque produzione, che sono stati presentati con grande partecipazione e letti in sala dalle attrici Alessandra Calabrese e Ilaria Monfardini, quest’ultima musa inquietante del cinema underground italiano e membro, insieme al succitato Antonio Tentori, a Davide Pulici del magazine Nocturno, a Tania Bizzarro di Ore D’Orrore, primo brand social a sfondo horror italiano, e al regista e sceneggiatore Claudio Lattanzi, della giuria che si è addossata il compito gravoso di selezionare i vincitori tra gli oltre 100 lavori pervenuti.

 

 

 

Un momento particolarmente toccante è stato proprio l’omaggio dedicato a Lattanzi, scomparso a pochi giorni dall’inizio della kermesse, da parte di Scarpa e Tentori che prima della cerimonia di premiazione hanno tenuto a ricordare come nonostante le condizioni di salute, il regista avesse accettato con passione il ruolo di presidente di giuria, riuscendo a visionare e giudicare tutte le opere in concorso, sottolineando con questo il suo grande amore per il cinema di genere e il suo straordinario contributo al mondo dell’horror che non potrà essere dimenticato.

 

 

 

La giuria quindi ha decretato i vincitori della prima edizione del Santecchia Horror Festival: Best Horror Short a Liver, del regista ogliastrino Alessio Cuboni, (che non ha potuto presenziare alla premiazione) già presentato ai David di Donatello e agli Italia Film Festival di Los Angeles; Best Horror Script a Squame di Vincenzo Pandolfi, giovane autore laziale che ama scrivere racconti e sceneggiature seguendo la sua passione per il genere horror e thriller; Best Director e Best Cinematography ai fratelli Daniele e Emanuele Ricci con Juggernaut, ambientato in un medioevo dalle atmosfere dark fantasy; Best Special Effects a Simon O’Neill, regista e sceneggiatore irlandese, con il corto Dispensary of Death.

 

 

 

Al francese Axel Zeltser il Best Editing con Embrace; Best Actor a Michelangelo Stivaletti, protagonista di Braccato di Eugen Neagu, cortometraggio d'azione/thriller sulla sopravvivenza in un inseguimento mortale; Best Actress a Nunzia Plastino, protagonista di Angelica diretto da chi scrive.

 

 

 

E ancora: Best Soundtrack a Scomparire di Daniele Nicolosi; Premio della giuria a La Nueva dello spagnolo Ivan Villamel; Best Out of competition a Ego Te Absolvo di Ugo Puglisi; Best International Film allo short coreano Will you come up? di Hoseung Son. Il Vespertilino – premio spin-off del Vespertilio Awards ideato e co-fondato da Tania Bizzarro, è andato a Sacra Victima di Danilo Greco.

 

 

 

Menzione speciale a Finché morte non ci separi del giovane regista Michele Martino, per le interpretazioni attoriali all’interno di un’opera che in modo singolare affronta la violenza sulle donne.

 

 

 

Memorabile infine è stata la proiezione notturna, musicata dal vivo dal maestro Lucio Grimaldi, di Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau, icona del cinema espressionista tedesco, all’interno della pineta vicino al lago Lavinia - raggiunta dopo un lungo e accidentato trekking nelle campagne cilentane accompagnato da zombie assetati di sangue ed altre apparizioni raccapriccianti - che ha chiuso degnamente la rassegna con un’atmosfera magica e sinistra.

 


 

Dopo una prima edizione così ricca e intensa, le aspettative per il futuro del Santecchia Horror Festival non possono che essere dunque estremamente alte.

 

Con la sinergia tra i giovani di Gioi e la creatività visionaria di Luigi Scarpa, c’è da aspettarsi che la prossima edizione sia ancora più fantasmagorica (o fantasmatica tanto per restare in tema), pronta a sorprendere e spaventare il pubblico con nuove esperienze e nuovi momenti indimenticabili di terrore e amore per il cinema.

 


 

 


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