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24/11/24 ore

‘La pesca che amo’: la tutela dell’ambiente e l’impegno per costruire una sensibilità necessaria



“La tutela dell’ambiente - scriveva più di un decennio fa Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte -, secondo alcune importanti sentenze, è un valore costituzionale primario e assoluto, che risulta dalla combinazione di due articoli della Costituzione: l'art. 9 sulla tutela del paesaggio e l'art. 32 sul diritto alla salute dei cittadini, come singoli e come collettività. 

 

Entrambi appartengono ai principi fondamentali dello Stato, e tracciano un perimetro che può e deve diventare, contro l'inerzia degli ignavi, il baluardo di una strenua difesa del nostro ambiente e del nostro paesaggio. 

 

Queste formulazioni si legano a nuove tendenze fra le quali due di speciale interesse: i diritti delle generazioni future e la nozione di comunità di vita. In esse è possibile rintracciare l'eco di antiche concezioni etiche, filosofiche e giuridiche come il bonum commune e la publica utilitas…”. 

 


 

Come si sviluppa nelle generazioni future la conoscenza e la consapevolezza che la difesa dell’ambiente è oggi assolutamente determinante per il futuro del nostro pianeta? Il termine “consapevolezza ambientale” in cui si racchiudono tutti quei comportamenti – piccoli e grandi – che mettiamo in atto singolarmente o collettivamente per proteggere il pianeta si presenta molto spesso come un mero esercizio verbale.

 


 

E così che nell’educazione scolastica, nei media, nelle stesse istituzioni che operano per fare leggi, rimangono precetti che non si definiscono come necessità irrinviabili.

 

Maturare un approccio più ecologico è fondamentale per comprendere a livello profondo l’effetto che le nostre abitudini hanno sull’ambiente, per poi migliorarle è esercizio a cui bisogna dedicare impegno, passione, scelte di vita.

 


 

Giuseppe Vasapolli è sicuramente quello che si dedica con grande passione a realizzare un percorso educativo sui più giovani in grado di produrre quei processi di partecipazione che consolidano il senso di responsabilità, questo attraverso la stimolante via del divertimento e della giocosa azione di coinvolgimento.

 


 

É questo lo spirito che, partendo dal basso, dalle energie di chi questo valori li ha dentro e cerca di trasferirli ai più piccoli, che da qualche anno, come abbiamo avuto già modo di raccontare, è nata l’esperienza di La pesca che amo , il corso di pesca per ragazzi che Giuseppe Vasapolli, un pescatore per hobby come tanti, ma con tanta passione da trasmettere a chi ha voglia di imparare, ha voluto realizzare: una scuola di pesca per tutti. 

 


 

Recentemente divenuta un tema caldo grazie a una rinnovata sensibilità nei confronti della natura, la consapevolezza ambientale ha assunto, anche alla luce di eventi drammatici e sicuramente prevedibili, un ruolo rilevante.

 


 

Il corso è un magnifico esempio di abnegazione e di voglia di contribuire a infondere a ragazze e ragazzi il concetto di difesa della natura e di tensione positiva a prestare, con modelli culturali sostenibili e responsabili, la massima attenzione al modo in cui ci si rapporta alla natura e quindi al modo con cui si diventa parte attiva di un processa di difesa e tutela ambientale.

 


 

“Ogni nostra azione individuale ha un’impronta ecologica,  ovvero un impatto sulle risorse naturali e sull’ambiente - scrive tra i tanti la società benefit ZERO CO2 … Questo significa che le nostre scelte quotidiane possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale della vita dell’uomo sulla Terra.

 

Oltre a indirizzare le azioni politiche, i singoli cittadini possono e devono agire per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, costruendo abitudini quotidiane più sostenibili…”.

 


 

Misurare il proprio impatto è il punto di partenza per scoprire quanto e come migliorare il nostro impatto sul pianeta.

 

Sono gli stili di vita delle persone e la loro “educazione ambientale” che formano gli strumenti di difesa dell’ambiente e delle risorse naturali, aprendo la  pagina dei un modello di approccio che per realizzarsi ha bisogno di modelli culturali e comportamentali che costruiscano una prospettiva di concreto modello di salvaguardia del pianeta.

 


 

Con il suo piccolo ma emozionante lavoro, quello della associazione “La pesca he amo” è una traccia l’intensa e determinante a fornire alle nuove generazioni gli strumenti a difesa del nostro, ma principalmente del loro futuro. (red.)

 

 


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