Alla Galleria Preferiti, Centro Studi di Arte Contemporanea, in un triste pomeriggio buio e piovoso di una città bloccata da strazianti ingorghi stradali, si sono inverosimilmente viste le sale affollate da numerose persone per la presentazione del volumetto di poesie del professore Robertomaria Siena “È la finitudine”, Editrice Marte, che ha in copertina e all’interno una particolare selezione di inchiostri dell’artista Marco Eusepi, autore anche di una serie appositamente esposta in contemporanea sulle pareti della galleria a coronare l’eccezionale evento.
Ha fatto da anfitrione all’incontro letterario, e non poteva essere nessun altro, Carla Mazzoni, la curatrice, che ha dato l’inizio alla squisita serata, che in questa galleria non è una novità; infatti in queste sale, dove prevalentemente notiamo esposte pitture e sculture, sono frequenti gli eventi di arte a 360 gradi e proprio la poesia è una delle discipline artistiche più seguite.
Secondo me, questa serata in particolare è stata molto toccante per il singolare binomio in questione, cioè il professore e il suo ex allievo, Robertomaria Siena e il giovane Marco Eusepi, che sono diventati amici e in sodalizio artistico si propongono in un volumetto, un esempio di fare cultura che in questo arido deserto disseminato di finta cultura per giunta banalmente mercificata fa stupore.
Trovarsi di fronte ad un esimio professore che ti propone il frutto dei suoi insegnamenti in un ex alunno, diventato suo amico e testimonial, per come vanno adesso le cose, quasi non sembra vero, anzi sembra di trovarsi in un mondo a parte, oserei dire in un pianeta nuovo, dove generosità e superamento di ruoli stereotipi ancora resistono e dove ci si abbandona a delizie culturali che altrove è impossibile avere.
La poetessa Silvana Baroni ha introdotto la serata con una breve presentazione e ha anche letto e commentato le poesie con bella voce misurata, con un’ottima recitazione, degna di un’ attrice, senza ènfasi e colta nei giudizi. Ha dato man forte con intervento poderoso il maestro Ennio Calabria.
Gli inchiostri di Marco Eusepi sono figure che come “macchie si sciolgono e tendono a dissolversi come una pulsazione erotica che dopo svanisce”; quello che l’artista chiama “l’indicibile” trova assonanza in versetti da tempo scritti da Robertomaria Siena che a sua volta, stimolato dalla visione delle opere proposte dal suo ex allievo, si libra in nuove espressioni poetiche al punto da formare una nuova composizione libraria, poesie e opere che fungono da illustrazione ma che non sono fuse, sono insieme in parallelo come un unico lavoro, il cui titolo è appunto ”È la finitudine”.
Il tema è Eros che smaterializza l’immagine ma che l’artista, nello stesso tempo, afferma proprio come immagine. Una lotta che vede da lungo tempo Robertomaria Siena, Ennio Calabria ed altri confrontarsi aspramente con le neo-avanguardie che negano la forma.
Poesia che è l’amore per il mito che tracima nel simbolismo da un lato e nella concezione esistenziale e filosofica dall’altra: la condizione umana per Robertomaria Siena è malata, è la finitudine che ci affligge, ma stranamente come visitatori non verrete travolti dal torpore di una poesia triste ma piuttosto vi sentirete avvolti da una piacevole suasione di parole in versi.
È la finitudine
Poesie di Robertomaria Siena
Inchiostri di Marco Eusepi
a cura di Carla Mazzoni
Giovedì 9 novembre ’17
PREFERITI
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Roma
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