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22/11/24 ore

Della Gentilezza e del Coraggio, di Gianrico Carofiglio. Riflessioni su politica e altri temi


  • Giovanna D'Arbitrio

Della Gentilezza e del Coraggio - breviario di politica e altre cose” di Gianrico Carofiglio (Ed. Feltrinelli), è un invito a smorzare gli attuali toni della comunicazione, sia pubblica che privata, in cui l'aggressività esplode in forme di prevaricazione, ritenendo che chi urla più forte possa vincere nel ridurre al silenzio l’interlocutore.

 

L’autore invece si pone l’obiettivo di dimostrare che la vera forza risiede nella capacità di argomentare, evitando sterili polemiche proprio attraverso la gentilezza, virtù che meglio esprime il coraggio di un proficuo confronto con gli altri.

 

Sulla quarta di copertina, infatti, si mette in rilievo che “gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani”.

 

E nel risvolto posteriore di copertina si legge: “La qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande, dalla capacità di dubitare. E questo vale tanto per chi il potere ce l'ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l'ha. Cioè noi. Perché i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall'esercizio della critica e dunque della sorveglianza. In queste pagine Gianrico Carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole – o meglio suggerimenti – per una nuova pratica della convivenza civile. Una pratica che nasce dall'accettazione attiva dell'incertezza e della complessità del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace. Partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano Oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali, prima fra tutte la parola gentilezza. Non c'entra nulla con le buone maniere, né con l'essere miti, ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il conflitto e lo pratica secondo regole, in una dimensione audace e non distruttiva. Per questo la gentilezza, insieme al coraggio, diventa una dote dell'intelligenza, una virtù necessaria a trasformare il mondo. E contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere diventa un'attività sovversiva, che dovrà definire l'oggetto della nostra azione, della nostra ribellione”.

 

Un piccolo libro di otto capitoli, ciascuno centrato su un aspetto del tema trattato. Significativo il primo capitolo dedicato proprio alla gentilezza, in cui Carofiglio disserta sulla visione orientale delle arti marziali che potrebbe offrirci una soluzione al problema: ad esempio Jujutsu significa “arte della cedevolezza”. Chi è cedevole supera le prove, chi è duro e rigido invece viene sconfitto, spezzato come i rami di quercia e di ciliegio sotto il peso della neve, mentre i rami dei salici si piegano facendola scivolar via.

 

Tra le numerose citazioni, c’è quella di Einstein, “Le menti sono come i paracadute, servono se sono aperte”. Purtroppo le menti degli attuali politici, secondo Carofiglio, non sono sempre aperte, anzi sono spesso tanto chiuse da ricorrere a ipotesi di complotto per attaccare per primi e sconfiggere l’avversario (Cap. III: l’arte del complotto, pag. 41), come ad esempio il caso della presunta esistenza di armi atomiche in Iraq che condusse a un drammatico conflitto.

 

L’uso di informazioni manipolate, inoltre, di fallacie, usate per ingannareè un pericoloso gioco al quale bisogna fare attenzione, poiché, come afferma un proverbio arabo: La prima volta che m’inganni la colpa è tua, ma la seconda volta la colpa è mia. (Fallacie, Cap. IV) 

 

I suggerimenti che dà l’autore, in particolare al mondo politico e giornalistico, sono senza dubbio lodevoli  e ci auguriamo che molti li seguano soprattutto in un momento così drammatico segnato dalla pandemia, ma possono risultare difficili da mettere in pratica, se mancano i prerequisiti di cultura, sensibilità, onestà, buona educazione che istituzioni e politica dovrebbero promuovere sia a livello nazionale che internazionale attraverso buone scuole e validi docenti. 

 

Senza dubbio un libro colto, capace di stimolare riflessioni attraverso un’ incredibile quantità di citazioni, pensieri filosofici e sociologici. E come si legge ancora sulla quarta di copertina, esso è “un inedito, avvincente manuale di istruzioni per l'uso delle parole, del dubbio, del potere. Un grande romanziere racconta la passione civile, l'amore per le idee, le imprevedibili possibilità della politica. Un breviario denso, lieve e necessario”.

 

Ecco un video in cui l’autore parla del libro.

 

 


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