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21/11/24 ore

Emergenza piccola editoria


  • Giovanni Lauricella

Chi di voi ha provato a pubblicare un libro si sarà accorto che è impossibile, le grandi casi editrici cestinano i manoscritti che arrivano, e solo con un po' di fatica ci si potrà riuscire con una piccola casa editrice.

 

Se scomparissero le piccole case editrici, invero, non avremmo più nuovi scrittori, e tanto meno i poeti, commercialmente indesiderati perché notoriamente si attestano a cifre di vendita molto basse; avremmo solo scrittori 'finti', intendo quelli che colmano gli scaffali delle librerie da alcuni decenni.

 

Tali autori sono giornalisti, cantanti, sportivi, conduttori televisivi, attori, e i personaggi al centro delle cronache nere o scandalistiche, insomma quelli che in quanto famosi possono destinare ai loro aficionados una pubblicazione.

 

Addirittura sono le stesse case editrici che convincono con contratti vantaggiosi a trasformarsi in scrittori persone che scrittori non sono, a dispetto di quelli veri che, non disponendo di compratori, restano ignorati.

 

Così i bravi e promettenti scrittori restano ai margini del fenomeno letterario,  sostenuti solo dalle piccole case editrici che non hanno sbocchi nella grande distribuzione, un' anomalia che da anni non fa altro che distruggere il tessuto culturale che anima il paese.

 

Uno scorcio del complesso argomento lo dà Fabio Croce in questo breve scritto che ho davanti a me. “Il naufragio dell'editoria e dei librai indipendenti”; l'autore che, nonostante abbia un passato illustre appartenendo a una famiglia tra le più importanti dell'editoria italiana - tutti conoscono l' Edizioni Croce - si trova a scontare difficoltà immani nella trincea della piccola editoria nella quale è relegato rischiando la scomparsa dal mercato

 

Da qualche anno si assiste in Italia all'agonia lenta della piccola editoria e dei librai indipendenti. La responsabilità è da attribuire allo strapotere della grande distribuzione, che ha omologato il mercato del libro a quello di tanti altri prodotti commerciali, e all'accentramento di potere economico dei grandi gruppi editoriali dominanti.

 

Per decenni ogni piccolo editore aveva la possibilità di usufruire della professionalità di distributori nazionali che propagandavano le novità editoriali in uscita presso le librerie indipendenti, usufruendo di una scontistica concordata, il 55% del prezzo di copertina.

 

Questo permetteva di promuovere tramite essi le proprie pubblicazioni; c'erano rappresentanti, dipendenti dei vari distributori, che avevano il compito di prenotare le novità e gli editori fatturavano regolarmente il venduto e incassavano dopo tre mesi il dovuto, al netto dello sconto. 

 

Dal 1989, dopo l'acquisizione del gruppo Mondadori da parte della famiglia Berlusconi e l'insediamento di Franco Tatò alla gestione dell'azienda, è cominciato un processo di indebolimento prima dei librai indipendenti, che si sono trovati a dover soccombere alle restrittive regole del potente gruppo editoriale, poi dei piccoli editori, sempre più schiacciati dalla potenza commerciale dei trust, in possesso dei media, della politica e dei negozi esclusivi di catena.

 

È andato poi crescendo con gli anni il progetto analogo nelle intenzioni del gruppo antagonista: Messaggerie Libri, che ha iniziato ad accorpare grandi marchi editoriali, ha potenziato la grande distribuzione e ha creato librerie di catena dislocate in tutto il paese. Oggi la situazione è a dir poco compromessa per i librai indipendenti e per i piccoli editori.

 

Con l'acquisto progressivo da parte di Messaggerie delle realtà distributive territoriali, molti storici professionisti del settore hanno dovuto scegliere, obtorto collo, se rimanere prede della distribuzione nazionale dei loro libri tramite Messaggerie o se affidarsi solamente a una distribuzione diretta, porta a porta, libreria per libreria.

 

Ma le librerie con il tempo sono diventate quasi esclusivamente di catena e la presenza di circa 70 Feltrinelli, 80 Ubik, 40 Libraccio sul territorio, ha permesso a Messaggerie Libri di ricattare l'editore: o stai con noi o sarai fuori da questi circuiti. Si è imposto unilateralmente agli editori distribuiti non solo un contratto per la distribuzione nazionale (55% di sconto sul p.c.) ma anche un contratto con un promotore editoriale interno a Messaggerie, con un costo aggiuntivo del 14% lordo sul p.c. di ogni singolo libro venduto, fornito, senza poi poter scalare i libri successivamente resi perché invenduti, costo esclusivamente a carico dell’editore.

 

Poi si sono inventati un ulteriore costo: ogni libro messo in commercio, per apparire sui motori di ricerca, costa agli editori circa 40 €, costo impensabile fino a pochi anni fa, quando bastava acquistare un blocco di codici ISBN e inviare i dati della pubblicazione relativa all'ufficio preposto, che oggi è anch'esso del gruppo Messaggerie.

 

Dulcis in fundo, mentre un tempo la promozione metteva fuori i volumi novità in base alle semplici richieste competenti delle librerie, oggi i libri novità non vengono più presentati al libraio ma viene offerto all'editore un pacchetto acquistabile a suon di migliaia di euro per ogni libro in uscita, che garantisce la presenza nelle librerie di catena: senza nessuna azione preventiva di verifica sulla qualità del prodotto stesso: tu paghi 8000,00 € preventivamente e il libro prescelto arriverà ovunque e sarà pubblicizzato e sostenuto.

 

Non paghi? Non esisterà. Apparirà sui negozi on line, sempre se avrai pagato la gabella inventata di recente. E concludo con l'ennesima prepotenza dei padroni di Messaggerie Libri: l'intelligenza Artificiale ha preso il possesso della gestione del movimento libri presso la città del libro di Stradella, oggi sede unica di Messaggerie.

 

E se la giacenza di libri di ogni singolo editore supera i limiti prescritti dall'intelligenza artificiale, bisogna chiedere in resa i volumi ritenuti da essa “esubero”, e viene attribuito un costo a carico dell'editore per ogni volume giacente in eccesso. La resa dei volumi in esubero è naturalmente a carico dell'editore, con conseguenti enormi costi di trasporto.

 

Ogni giorno questa entità sovrana decide di cambiare elementi di gestione del sito e quindi della gestione del commercio di ogni libro: è necessario aggiornarsi tecnicamente, quindi, per poter stare al passo con i continui cambiamenti gestionali. Per farlo bisogna seguire delle videoconferenze e la necessaria partecipazione ad esse costa 50 € più iva.

 

Per concludere: a fine mese il venduto di un piccolo editore, cioè il fatturato, viene interamente azzerato dai costi di gestione che vengono caricati dal distributore, e spesso è l'editore a dover pagare a fine mese sua maestà Messaggerie libri, per i servizi che in realtà non offre affatto! Un paradosso che sta portando ottimi professionisti del settore al getto della spugna”.

 


 

Questo è stato grosso modo il discorso pronunciato all'incontro La piccola editoria in Italia avvenutoalla Villetta social lab lo scorso 28 giugno dove erano presenti: Novella Bettini, ordinaria del diritto del lavoro all'università di Campobasso e di soluzioni lavoro.it, Patrizio Macci, giornalista di Affari Italiani e di Limina, il regista Maurizio Morucci di Lulynart, Franco Piol regista scrittore e poeta, Cristiano Maria Carta poeta e scrittore, Duska Bisconti attrice

 

Il prossimo appuntamento sarà tra pochi giorni nell'ambito della III edizione della rassegna Libri in Strada, promossa da Enoteca Letteraria e Patrocinata dal Municipio I Centro di Roma, mercoledì 12 luglio alle ore 19:00 - (Via San Giovanni in Laterano angolo Piazza San Clemente) dove si terrà l’incontro: "C’era una volta il Libro" con lo scrittore Nicola Feruglio, l'editore Fabio Croce, il Libraio Tonino Puccica e i rappresentanti della Casa editrice CLIQUOT, una giovane realtà romana che si è posta l'obiettivo di recuperare i classici mancati e le belle opere dimenticate.

 

 


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