“Ritratto di una città #2. Arte a Roma 1960 – 2001” è il secondo appuntamento di una rassegna di arte romana che nasce dai contributi privati di alcuni collezionisti, galleristi e curatori, nell'arco di tempo indicato per l'appunto dal titolo. Non so fino a che punto sia una iniziativa coraggiosa o incosciente, vista la sensibilità degli ambiti toccati, sta di fatto che ha sollevato un vespaio di proteste.
Paradossalmente ha messo in imbarazzo artisti già presenti nella collezione del MACRO, senza parlare di correnti romane, dapprima totalmente escluse e in parte recuperate in questo ultimo appuntamento come se, ad esempio, l'Anacronismo, piaccia o non piaccia, fosse un movimento secondario.
Forse il sottotitolo potrebbe essere arte come gioco delle parti : infatti si elencano le varie scuderie di artisti che hanno riempito le esposizioni avvenute tra gli anni '60 e 2001, volute essenzialmente dalle più leggendarie gallerie e da alcuni dei personaggi più influenti di certi ambiti che, bisogna ricordarlo, non sono tutta l'arte romana di quel tempo.
Infatti emerge vistosa la discrepanza con le Biennali, dove viene dimenticato il peso che hanno avuto numerosi artisti romani o si pratica l'esclusione di altri, non meno importanti, che hanno avuto nelle istituzioni una grande importanza o da esse grandi riconoscimenti; in pratica non si dovrebbero ignorare l'Accademia di S. Luca, la Calcografia Nazionale, l'Accademia dei Lincei ecc. Più che una mostra , questo “Ritratto di una città” sembra un Amarcord dei gloriosi episodi romani che hanno connotato, come se fosse una forza cospirativa, gli anni recenti, ma che non sono la storia dell'arte contemporanea.
Tutto male? Secondo me tutto bene, perché solleva una questione di chiarezza che nell'arte contemporanea manca. In fondo siamo alle solite, quando l'arte contemporanea viene storicizzata è un guazzabuglio di contraddizioni che lasciano sgomento chiunque voglia cimentarsi in uno studio disciplinare.
Non si capisce perché, a fronte di tante cattedre universitarie di roboanti professori, luminari di prestigiosissime e riconosciutissime accademie, intellettuali, critici con tantissime riviste, curatori, galleristi, associazioni, fondazioni, sovraintendenze, assessorati e media culturali, nel momento in cui bisogna dire qualcosa che definisca e chiarisca le cose per tutti in maniera comprensibile, si ricade sempre nella rissa delle discordie, sedate solo quando si levano gli scudi contro i tagli alla cultura, argomentazione sempre valida e trasversale. Così vedremo che nei prossimi appuntamenti man mano si inseriranno tutti gli artisti possibili, e tutti, o quasi, gioiranno.
Ritratto di una città #2. Arte a Roma 1960 – 2001
MACRO
via Nizza
dal 16 maggio al 15 settembre 2013
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