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26/12/24 ore

Faig Ahmed, Omnia Mutantur, nihil interit


  • Giovanni Lauricella

Di tappeti nell`arte contemporanea ne ricordiamo tanti, da quelli di Alighiero Boetti, come scritto nel comunicato stampa della mostra, a tanti altri, ma mai ci è capitato di imbatterci in una qualità artigianale come quella vista nelle opere di Faig Ahmed, un connotato forse trascurabile in altri artisti di arte contemporanea, ma che in questo caso costituisce esplicitamente un valore aggiunto.

 

Infatti, vedendo le sue opere, abbiamo notato un superamento del manufatto tradizionale verso altri intenti artistici ma senza trascurarne la qualità originaria propria del tappeto in quanto oggetto, ottenendo così effetti cromatici e volumetrici non indifferenti.

 

Con disinvoltura Faig Ahmed vuole sconfinare in Borromini con l’uso di effetti prospettici, oppure in giochi visivi tipici del trompe l`oeil.

 

Elaborando in tal modo la tradizione del suo paese d’origine la supera e fa del tappeto qualcosa di analogo ad un’opera d’arte contemporanea di interesse non più etnico-folklorico ma di linguaggio astratto internazionale.

 

A conferma è l'installazione che si vede nella sala in fondo, dove pare che si voglia enucleare l'ordito del tappeto trasformandolo in un gioco prospettico tridimensionale di grande efficacia scenica.

 

Giovanissimo, dell`82, Faig Ahmed ha alle spalle un curriculum di prim'ordine, e, nonostante viva e lavori nella capitale Baku, sua città natale dove ha compiuto i suoi studi, annovera numerose mostre in molti paesi del mondo e ha già partecipato ben due volte alla Biennale di Venezia.

 

In un certo senso per commentare la sua opera stravolgerei quello che ha detto di lui Caroline Busta in occasione dell`Art Forum: Faig Ahmed da artista azero riesce a competere per innovazione artistica con noi occidentali per il suo notevole talento e perché espressione di un paese, l`Azerbaijan, che nonostante le sue contraddizioni è tutto proteso verso eccellenze di ordine mondiale. Lo dico per sostenere che quando ci sono le giuste aperture culturali troviamo espressioni di alto livello artistico dappertutto.

 

Una mostra senza dubbio importante, la cui curatrice, Ursula Hawlitschka, con la galleria Montoro 12 che la organizza, offrono  testimonianza di una feconda articolazione culturale veramente di livello internazionale.

 

 

Faig Ahmed

Omnia Mutantur, nihil interit

Curata da Ursula Hawlitschka

Galleria Montoro 12 srl

Via di Montoro, 12 – Roma

Dal 12 marzo al 12 aprile 2015

 

 


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