“Cuori di cristallo” è il titolo di una serie di nuovi quadri di Giuliano Macca esposti nella galleria RvB Art per una rassegna intitolata “MANI”, acronimo di Mani, Manualità, Armonia, Narrazione, Italiana, che intende promuovere la tradizione pittorica italiana. Meritorio quanto sensazionale è che a capo di tutta l’operazione c’è una donna inglese, fatto che aprirebbe a tutta una serie di considerazioni che per ora tralascio ma che riprenderò più tardi.
I quadri di Giuliano Macca hanno un tema molto evidente, visibile nella presenza di un terzo occhio e nella duplicazione del ritratto (il doppio).
Potremmo dire che fruisce, consciamente o inconsciamente, l’interpretazione freudiana dell’io nascosto, portando in evidenza il perturbante, che nel nostro caso è lo smarrimento che coglie lo spettatore nell’ammirare i suoi quadri che non danno una visione chiara del ritratto. Così, senza addentrarsi in interpretazioni psicanalitiche, abbiamo un’ombra, origine del panico, il quadro nel suo complesso, che viene mirabilmente trattata dalle pennellate di Giuliani Macca. Sono stesure di colore a grande effetto quasi esplosive che ti colpiscono con veemenza al punto che non puoi sottrarti alla sua presenza.
Pennellate aggressive e struggenti, di natura altamente drammatica, su particolari eseguiti con minuzia maniacale, che affiorano per incontestabile bellezza. Spesso la bellezza si ripete contestualmente nella presenza del terzo occhio che riporta alle tre personalità di Freud, l’Io inconscio, l’Io cosciente e il Super-Io, guidati o adattati nell’ apparente consapevolezza del saper vivere che è il lume della ragione, la sapienza, per chi c’è l’ha, corrispondente alla luce o alla luminosità del quadro.
Questa “luce” è il “sentirsi vivere” su cui l’artista tenta di coinvolgere lo spettatore, come un monito: l’occhio ti guarda, altrimenti c’è il buio, quelle macchie nere (il nero in pittura è una connotazione particolare) fatte a pennellate larghe a spatola, segno di una minaccia che ti potrebbe sopraffare …
Quadri moltiplicazioni di personalità che sono un’anamnesi tipica della società attuale volta alla mediazione, alladuttilità, alla flessibilità e alla polivalenza nelle relazioni sociali.
Sono sicuro di essere andato lontano dalle intenzioni dell’artista, le cui risorse sono in un’ottima capacità manuale di realizzare sensazioni forti e sanguigne, che ricordano la teatralità di un pittore spagnolo del ‘700, molto più aderente alle intenzioni dell’artista è il testo critico della mostra di Luisa Grigoletto in distribuzione presso la galleria..
Giuliano Macca è uno spadaccino, che invece del fioretto usa il pennello: ci va leggero e delicato, quasi a solleticare la tela con grazia per realizzare visi impeccabili o porzioni di essi, e poi opera come chi usa una pesante spada per stesure più corpose.
Dunque sono ottime la mano, la manualità, l’armonia e la narrazione.
Per tutto questo bisogna riconoscere a Michele von Buren notevoli capacità di talent scout.
Cuori di cristallo
di Giuliano Macca
Fino al 2 luglio
RvB Arts – via delle Zoccolette, 28
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