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24/12/24 ore

Armonici contrasti: Etty Bruni pittrice e Annamaria Polidori scultrice al Palazzo Santa Chiara a Roma


  • Giovanni Lauricella

Nella splendida cornice di Palazzo Santa Chiara, con la cura di Carla Mazzoni, espongono due artiste: Etty Bruni, pittrice, e Anna Maria Polidori, scultrice.

 

Esponendo insieme ne viene fuori un inevitabile confronto tra i due differenti indirizzi artistici che la colta curatrice fa ipoteticamente convivere nella sensazione che offe un mitico titolo dato alla mostra Harmony show che è quello della famosa esposizione avvenuta a New York nel 1913, dove per la prima volta, nella sede della 69° Regiment Armony  venivano mostrate tutte le ultime tendenze artistiche europee, novità a quel tempo per gli americani, che si erano sempre distinti per seguire il realismo.

 

Un evento dirompente per la cultura americana che negli ampi saloni del Palazzo Santa Chiara echeggia a dare ènfasi alle opere esposte dalle due artiste nella mostra dal titolo Armonici contrasti.

 

Annamaria Polidori, da pittrice che era, la notiamo ben rappresentata nelle sculture in pietra leccese che si scorgono possenti nella mostra. Sono undici sculture di diverso tipo, prevalentemente tendenti all’informale, alcune lisce e levigate sino a dare luce alla superficie a grosse campiture, altre, invece, più scavate in tortuosi andamenti come in percorsi labirintici dalle molteplici sfaccettature.

 


 

Pietra dura e solida che rivela l’animo tenero dell’artista nelle sue più profonde emozioni. Forse i titoli stessi, più di ogni altro giudizio, rivelano il significato di queste opere: Vissuto, un grande libro a memoria del suo passato, Emancipazione, un nudo di donna dall’inequivocabile senso figurativo, Eros e Rinascita, due opere di chiara tendenza informale e astratta che ben evidenziano le sue capacità compositive in una forza espressiva molto efficace.

 

Sculture piacevoli non solo per la tecnica dell’artista ma anche per il materiale usato, meno conosciuto qui da noi, che tendiamo a immaginare nella composizione scultorea l’algido marmo di Carrara. Sarà forse la latitudine più a sud a conferire alla pietra leccese una sensazione più calda, infatti il riflesso ambrato dona una percezione più naturale e meglio s’identifica con gli intenti espressivi dell’artista, che mette in gioco se stessa, il proprio Vissuto , come recita il titolo di un’opera  quale tema di queste sculture. 

 

Di tutt’altra tonalità, ma forse nemmeno tanto, sono le opere di Etty Bruni che con un segno vibrante vuole esternare se stessa sulla tela, in dodici opere, dove in segni decisi, forti sino al punto di renderli drammatici, esprime anche lei, come l’altra artista scultrice, il suo mondo interiore; forse in maniera più immediata e viscerale, prodigio che solo la pittura permette a differenza della più faticosa e laboriosa scultura.

 


 

In superfici non molto grandi, massimo un metro,  confluiscono le sue azioni cromatiche fatte con tecniche miste che danno, non a caso, maggiore forza. Un’efficacia che Etty Bruni volutamente accentua in contrasti tumultuosi che hanno varie profondità. Da quella a “rilievo” a quella incisa, “scavata” nella tela.

 

Tonalità fosche, burrascose, violente, dove il movimento accenna a turbinii vorticosi, a un’instabilità perenne che fanno del movimento  un andamento che esplode oltre la superficie e va oltre la cornice.

 

Per capire al meglio le opere delle due artiste oltre ovviamente a visitare la mostra, si può consultare il catalogo scritto meravigliosamente da Carla Mazzoni, che, in una visione culturalmente alta, descrive al meglio le due artiste. Sempre nel catalogo reperibile all’ingresso di Palazzo Santa Chiara, un testo del prof. Gallo Mazzeo e del segretario del Mibact  Rosario Sprovieri a impreziosire ancora di più la lettura.

 

 

Armonici contrasti

Etty Bruni pittrice e Annamaria Polidori scultrice

Dal 13 novembre a dicembre 2019

Palazzo Santa Chiara

Piazza Santa Chiara, 14 Roma

 

 


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