Il 15 luglio scorso per le Celebrazioni Nazionali di Antonio Canova del 2022 era stato presentato il libro di Anna Imponente e Giovanna Grumo Sulle tracce dell’Accademia di Antonio Canova e di un bunker, Artisti contemporanei a Romadella Gangemi Editore.
Alla presentazione del libro erano intervenuti il Sottosegretario del Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi, i docenti universitari Simonetta Lux, Carmelo Occhipinti, lo scrittore Silvio Perrella e ovviamente le autrici.
Nel volume saggi di: Maurizio Occhetti, Rosalia Pagliarani, Carlo Serafini; schede critiche delle opere: Peppino Appella, Marcella Cossu, Enrico Crispolti, Daniela Fonti, Flaminio Gualdoni, Anna Imponente, Simonetta Lux, Gianluca Marziani, Augusta Monferini, Elena Pontiggia, Ivan Quaroni, Gabriele Simongini, Bruno Toscano.
Se ritorniamo su questa presentazione evento culturale importante è perché ha reso noto il soggiorno giovanile (1779-1780) di Antonio Canova di quando diresse l’Accademia di Belle Arti del Regno Italico a Palazzo Venezia durante il periodo napoleonico, che ebbe come allievi Francesco Hayez e Adamo Tadolini, una parte biografica del noto scultore scoperta di recente grazie alle scrupolose indagini di Anna Imponente e Giovanna Grumo che troviamo ampiamente trattate nel libro da loro scritto.
Tra gli importanti argomenti trattati c'è anche l'intervento architettonico di quest'ala di Palazzo Venezia che ha portato alla sensazionale scoperta durante i lavori di bonifica a piano terra, dell’ultimo bunker mussoliniano nelle fondamenta.
Dalle ricerche che si trovano ben documentate nel libro sono seguite una bonifica e un restauro che ha fatto rinascere questa trascurata ala di Palazzo Venezia che é stata l’occasione per la valorizzazione gli ambienti, con il progetto di accesso e illuminotecnica del bunker di Mussolini, e il ripristino della Sala Canova, dell’architetto Carlo Serafini.
Altro aspetto che ha dato molta importanza all'intervento di restauro, su suggerimento di Anna Imponente allora soprintendente, è la realizzazione di un particolare arredo delle sale affidato a degli interventi site specific d'importanti artisti di arte contemporanea: Jacopo Cascella, nella Sala Canova Stefano Di Stasio, Maria Dompè, Cloti Ricciardi, Eloisa Gobbo, Paolo Hermanin, Claudio Palmieri, Michele De Luca, Sandro Sanna e di Luca Patella a cui si sono aggiunte le donazioni dei dipinti di Claudio Verna e di Ilia Peikov, l’acquisizione di una scultura di Pietro Consagra.
Nel chiostro del Palazzetto sono state posizionate una colonna segnaletica dell’Archivio Fotografico di Lucilla Catania e un’altra in dono, e “In cammino” di Lorenzo Guerrini (1955) deposito temporaneo degli eredi.
Un riadattamento degli spazi che li ha trasformati in un piccolo museo di arte contemporanea che si spera quanto prima sia accessibile al pubblico.
Da considerare anche la spettacolarità perché alcune opere sono di grande formato oltre ad essere importanti, cito ad esempio i quadri di Michele De Luca che sono pure correlati da un prestigioso testo del grande critico Enrico Crispolti da pochi anni purtroppo scomparso.
Tutte opere, una più interessante e importante dell'altra, sono un bel vedere, le foto visibili in seguito sono solo un assaggio di quello che è possibile ammirare nel Palazzo Venezia che ha ancora accresciuto di più l'attrazione culturale.
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