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01/12/24 ore

Il Salvatori 2016, il dizionario della canzone” di Dario Salvatori


  • Giovanni Lauricella

Quando si avvicinano le feste natalizie si fanno gli acquisti per i regali, e non è un caso che si fanno numerose presentazioni di nuovi libri. Si è iniziato con la manifestazione giubilare “Più libri più liberi”, la fiera nazionale al Palazzo dei Congressi dell’EUR nel ponte dell’Immacolata (4-8 dicembre) dove si è data notizia di una valanga di nuove pubblicazioni, e mercoledì scorso è stata la volta in solitaria di due grandi big del mondo musicale che hanno diviso il pubblico romano in due, dato che si svolgevano in contemporanea.

 

Spaccatura che ci ha fatto vivere il cruccio di scegliere tra Francesco Guccini o Dario Salvatori, scelta che, in questa Roma alle prese del Giubileo,si associa facilmente a quella biblica di “Gesù o Barabba?”, crocifissione esclusa, ovviamente. Il primo, Guccini, è il grande cantante che noi tutti conosciamo per le canzoni di successo, che dalla fine degli anni ’60 a oggi ci hanno accompagnato nelle nostre vicende quotidiane, mentre Salvatori è un punto di riferimento televisivo di ogni spettacolo musicale, giornalista, noto curatore di rubriche in riviste specializzate.

 

Io sono andato al secondo evento, da Dario Salvatori all’Hard Rock Cafè a via Veneto, un po’ costretto dal fatto che quello di Guccini era troppo affollato, nonostante la capienzadel teatro Eliseo, e forse più serioso nonostante la presenza dei mitici Ernesto Assante e Gino Castaldo.

 

Scelta da me desiderata anche perché l’ambiente mi era “amico”, nel senso che Dario Salvatori esordì con l’estate romana di Nicolini e poi negli anni ’80 con Renzo Arbore caratterizzò le serate romane con “Quelli della Notte”. Tra i presenti alla serata non ho visto nessuno, o quasi,di quegli antesignani dell’attuale movida che ha reso problematici alcuni quartieri del centro della città al punto che si trovano inclusi nella ZTL.

 

Erano serate romane che chi più chi meno abbiamo un po’ tutti vissuto, a differenza delle cantate collettive delle canzoni dell’emiliano Guccini. La sala dell’Hard Rock Cafè era stracolma di amici di dell’immarcescibile Dario, che appariva identico a come è sempre stato, un personaggio che sembra debba diventare adulto nei prossimi secoli.

 

Viso da ragazzino e abiti estrosi dai colori chiassosi che solo lui può indossare, a differenza di un pubblico pancione, stempiato e dai capelli bianchi-se non pelato- che ormai è la sua platea. Il tempo passa e lo si notava anche per la maggiore peculiarità del libro che ha presentato, un copioso testo che raccoglie tantissimi cantanti da lui recensiti. Quasi una “enciclopedia” musicale, indispensabile per i patiti del genere,”Il Salvatori 2016” contiene quindicimila titoli con autori ed interpreti, con storie ed aneddoti.

 

Presentato con Marino Bartoletti, Enrica Bonaccorti, Claudio Lippi, Amii Stewart e Rudy Zerbi e accompagnato da una piacevole lettura di testi di Vincenzo Failla.  Tra il pubblico Magalli, Antonella Pepe, Andrea Lo Vecchio, Alessandra Machella e tanti altri nomi noti.

 

Serata a sostegno di “Immagine ThereIs No Hunger”, la campagna di Hard Rock International e Yoko Ono per raccogliere fondi per WhyHunger che verranno utilizzati per colmare la denutrizione dei bambini nel mondo.

 

 


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