La “mancanza” come condizione esistenziale, come percorso fatale, ineluttabile e crudele. Una coreografia attenta e viscerale, realizzata da Francesca La Cava che ne è anche interprete d’eccellenza, esplora la vita di chi non ha, di chi cerca tra gli scarti della gente comune qualcosa da indossare, sperando di non trovarvi se stesso, semplicemente.
In scena tre donne, prede della desolazione e della follia. Cercano una via d’uscita nei propri stessi gesti, talvolta trasformati in immobilità dal tempo sempre uguale che non sa né può cambiare le cose. Allora la disperazione si fa spazio improvvisa nella fantasia desolata: ci si veste di rifiuti, ma si può giocare, saltare, addirittura ridere. Di fronte al troppo niente.
Nella povertà ci si nasconde, ci si vive: lontano dagli sguardi di chi, in effetti, sceglie di non vedere. Una metafora, per nulla criptica, che vuole essere denuncia e, forse, stimolo al cambiamento. Quando i confini si assottigliano, il tacco di una scarpa può diventare l’unico legame con la realtà. Ma è uno solo, certo: può lasciare in bilico, comunque, anche nell’illusione.
Si danza allora tra le macerie della vita.. e se un piede è nudo meglio non averne nessuna, di scarpa. Cosa resta? L’unione. Le braccia che avvolgono l’amica sommersa. Che la stringono, che la sostengono, che la cullano. Che la rianimano. Si può persino ballare insieme, così. Si può persino scherzare. Si vorrebbe fuggire, correre via. Ma intanto...si può respirare.
Regina Picozzi
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“Garbage Girls”
Regia e coreografia di Francesca La Cava
Con Corinna Anastasio, Francesca La Cava e Angela Valeria Russo
Teatro Vascello, Roma, dall’11 al 13 novembre 2014 ore 21.00