di Claudia Pariotti
É possibile mantenere una misura per indagare dentro emozioni profonde? É necessario avere una misura per affrontare concetti complessi?
Evidentemente sì, ma non è quello che succede a Marco, un ragazzo travolto da un immenso dolore a cui non riesce a dare confini.
Marco (Marco Montecatino), mentre indaga nel suo lutto, si interessa alla storia di Italo Spinelli, letta sulle pagine della Settimana Enigmistica.
Italo è un anziano signore di 80 anni che ricerca nello studio della filosofia le risposte alle sue domande sull’eternità dell’anima.
Italo e Marco sono legati dal dolore della perdita di una persona amata, ma rispondono a questo dolore in maniera diversa. Italo ci prova con lo studio, ottenendo magri risultati.
Marco, invece, non lo sa. Forse col dialogo? Vero è che i suoi pensieri più profondi riesce ad esprimerli solo rappando, e allora meglio assecondarlo.
Il fantoccio di Italo, interpretato da un pupazzo animato dallo stesso Marco, che lo segue in tutti i suoi movimenti ed in tutte le sue emozioni, ci regala qualche singhiozzo di leggerezza in un’opera inchiodata sul vuoto che lascia il passaggio della morte.
La Misura
Regia di Edoardo di Pietro
con Marco Montecatino e Martina di Leva
Marionetta e scene di Barbara Veloce
Disegno luci Andrea Iacopino
Progetto sonoro Tommy Grieco
uno spettacolo di Collettivo lunAzione
con il sostegno di (H)esrtH / Teatri Associati di Napoli