Se sull'olimpo parlamentare le divinità sembrano ignorare le quisquilie che turbano gli umani avvenimenti, sulla terra i comuni mortali appaiono sempre più interessati alle questioni cosiddette 'eticamente sensibili', da tempo oramai estromesse dall'agenda dei propri rappresentati politici.
Così, secondo l'ultimo Rapporto dell'Eurispes, gli italiani hanno dimostrato di essere notevolmente interessati ai temi etici e, soprattutto, di pensarla in maniera molto differente rispetto a quanto stabilito in merito dalle leggi vigenti. Mentre gli schieramenti politici sono sempre più divisi e in lotta (tra di loro, ma anche al loro interno) riguardo a certe questioni 'sensibili', il sentire comune della popolazione pare essersi trasversalmente e timidamente uniformato.
Tanto è che, secondo Eurispes, il 77,2% degli italiani è d'accordo sulla tutela giuridica delle coppie di fatto, anche omosessuali, mentre ben l'86,3% degli intervistati si è dichiarato favorevole all'introduzione del divorzio breve (nel 2012 la percentuale si assestava sull'82,2%).
Molto alto anche il consenso sulla fecondazione assistita che secondo il 79,4% dei cittadini andrebbe modificata in senso liberale, svincolandola dalle norme restrittive da cui è attualmente disciplinata. Anche l'interruzione di gravidanza tramite la pillola abortiva ha riscosso una aumento dei sì, passati dal 58% dello scorso anno al 63,9% del 2013.
Dai dati emersi dal sondaggio si evince inoltre che dal 2012 ad oggi è significativamente aumentato il numero di quanti si sono dichiarati a favore dell'eutanasia: se questi un anno non superavano il 50,1% della popolazione, attualmente ne rappresentano il 64,6%. Più cautela, invece, per quanto concerne il suicidio assistito (che prevede di porre fine alla vita con l'aiuto di un medico anche in assenza di malattie) osteggiato dal 63,8% e caldeggiato dal 36,2% degli italiani (rispetto al 25,3% del 2012).
Per quanto riguarda il testamento biologico, rivela ancora lo studio dell'istituto, la percentuale dei sì è cresciuta di oltre dieci punti, passando dal 65,8% degli scorsi mesi al 77,3% di quest’anno. Numeri importanti, quelli forniti da Eurispes, che riportano in primo piano urgenze troppo spesso volutamente dimenticate da una classe politica che sembra non parlare più la stessa lingua del suo popolo. (F.U.)
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