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15/05/24 ore

Tymoshenko, Corte Europea: carcere preventivo illegale



La Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo è intervenuta oggi sull’arresto di Yulia Tymoshenko, ritenendo “illegale ed arbitraria” la decisione delle autorità ucraine di sottoporre l’ex premier al carcere preventivo.

 

In particolare, la Corte ha stabilito che Tymoshenko – condannata nel 2011 a 7 anni di carcere – è stata detenuta in modo “arbitrario” nella fase pre-processuale e in condizioni di detenzione non riviste successivamente in modo adeguato. La Corte di Strasburgo, inoltre, ha sottolineato che le ragioni sostenute per giustificare l’arresto di Tymoshenko, cioè di ostacolamento dei procedimenti giudiziari e di comportamenti irrispettosi nei confronti dei giudici nazionali, non sarebbero sufficienti in base alla Convenzione europea dei diritti umani per sottoporre qualcuno al carcere preventivo.

 

A dimostrazione di ciò, la Corte ha ricordato che prima di essere trasferita in carcere, l’ex premier non ha mai lasciato Kiev, così come gli era stato ordinato, e si è sempre presentata a tutte le udienze. I giudici hanno anche evidenziato che le autorità ucraine non hanno mai rianalizzato attentamente i ricorsi presentati da Tymoshenko contro il carcere preventivo, nonostante lei avesse presentato specifiche argomentazioni per il suo rilascio.

 

La Corte, tuttavia, non ha accolto il ricorso presentato da Tymoshenko sul trattamento inumano e degradante. Secondo i giudici le autorità hanno fatto enormi sforzi per assicurare all’ex premier tutte le cure mediche di cui aveva bisogno.

 

La figlia della ex premier, Ievghenia Tymoshenko, ha comunque definito “una prima vittoria” la decisione della Corte di Strasburgo. Yulia Tymoshenko, ricordiamo, è in carcere dall’ottobre 2011, dopo essere stata condannata a sette anni di reclusione per abuso di potere. (E.A.)


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