Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

18/05/24 ore

Venezia, nei documenti scolastici 'madre' e 'padre' diventano 'genitori'



Né 'madri' né 'padri' appariranno più nei moduli per l'iscrizione agli asili nido e alle scuole elementari di Venezia. Al suo primo giorno da delegata del sindaco Giorgio Orsoni ai Diritti Civili e alla Politiche contro le discriminazioni della città lagunare, Camilla Seibezzi è già al centro delle polemiche.

 

L'iniziativa della neo-consigliera di sostituire i tradizionali appellativi con le più moderne diciture 'genitore 1' e 'genitore 2', in modo da non discriminare le coppie omosessuali, pare infatti essersi attirata l'ira della popolazione, oltre che di molti degli esponenti della giunta comunale e del primo cittadino stesso.

 

“Non ne sapevo nulla – spiega il sindaco – I delegati prima di lanciare qualche iniziativa ne devono parlare con me. Parte male”. E ancora: “Per noi la famiglia resta formata da uomo e donna – dichiara Simone Venturini, capogruppo dell'Udc in Consiglio comunale – ma questo non vuole dire togliere diritti agli altri. La modifica dell'etichetta non credo dia sostanza ai diritti”.

 

Ma, sottolinea con tono duro e senza rimpianti Seibezzi, “la modulistica costituisce una categoria di pensiero, una prassi quotidiana”. “E' una questione di linguaggio. Si dà una definizione onnicomprensiva che evita di dire se il bimbo ha un genitore solo o se sono entrambi dello stesso sesso” sottolinea la consigliera prendendo ad esempio i Paesi del Nord Europa e la Gran Bretagna, dove sui moduli pubblici è già presente il termine 'genitori' invece di 'mamma e papà', secondo le linee di mandato della Comunità Europea ai Paesi membri.

 

Senza contare che a Venezia da più di dieci anni i diritti delle coppie omosessuali sono stati riconosciuti a più livelli, senza che siano fatte distinzioni, ad esempio, tra gay ed eterosessuali nell'assegnazione degli alloggi popolari, usando un concetto ampio di 'famiglia'.

 

Adesso, ribadisce Seibezzi, è il momento di proseguire l'azione intrapresa: “Con l'assessorato alle Politiche giovanili lavorerò ai progetti contro omofobia e discriminazioni razziali ed etniche” mentre “insieme all'assessorato all'Istruzione mi occuperò di testi per l'infanzia, in cui la differenza venga presentata come una realtà esistente e di pari dignità”. (F.U.)

 

 


Aggiungi commento